Il giudice sportivo chiude la curva atalantina fino al marzo 2008

di Redazione

immagini incresciose di Atalanta - MilanROMA. Dopo gli scontri sugli spalti durante la partita Atalanta-Milan, avvenuta nella domenica tristemente nota per la morte del giovane tifoso laziale Gabriele Sandri, arriva la decisione del giudice sportivo.

Questi afferma che la partita “si disputava in un’atmosfera connotata da una particolare tensione emotiva, che aveva coinvolto il mondo calcistico (e non soltanto quello calcistico) per l’uccisione, poche ore prima, di un giovane tifoso laziale” ma sottolinea che “un gruppo di delinquenti ha colto l’occasione per un’aggressione, violenta e sistematica, alle forze dell’ordine, non direttamente correlata alla gara da disputarsi, ma con l’intento esclusivo di contrapporsi alle decisioni adottate dalle istituzioni circa lo svolgimento della giornata di campionato”. Inoltre, il giudiceha disposto la chiusura della curva dell’Atalanta sino al 31 marzo del 2008 e la ripetizione della partita. “Conseguentemente va disposta la ripetizione della gara che, sia detto incidenter tantum, è stata formalmente ‘interrotta’ dopo sette minuti dall’inizio ma che, di fatto, è stata ‘non disputata’, neppure in tale breve lasso di tempo, per il delinquenziale comportamento di un gruppo di spettatori della curva nord”.

La garaera stata stata sospesa al settimo minuto del primo tempo per gli incidenti provocati dai tifosi bergamaschi che chiedevano che l’incontro non venisse giocato in seguito alla morte di Sandri, ucciso in mattinata da un colpo sparato da un poliziotto sull’area di servizio Badia al Pino, lungo l’A1, ad Arezzo.

Un atteggiamento, quello dei tifosi, che è poi degenerato in serataa Roma, quando supporter di Lazio e Roma hanno messo a ferro e fuoco le strade ed assalito anche un commissariato di polizia. Episodi condannati con fermezza da tutto il mondo del calcio e da quello politico. Ciò però non basta:se non si cambia mentalità e, soprattutto, se non si cambiano le leggi vigenti (magari adeguandole al sistema inglese, riuscito ad eliminare la piaga dei famigerati “hoolingans”) purtroppo il calcio continuerà a morire, sempre considerando che non sia già morto.

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