Guernica è unopera universalmente conosciuta come il più impietoso atto daccusa contro gli orrori generati dalla guerra. La tela dipinta da Pablo Picasso nel 1937, è entrata nell”immaginario collettivo dellintera umanità, come il simbolo che meglio rappresenta la crudeltà dei belligeranti dogni epoca e dogni nazione.
Quasi tutti gli italiani conoscono questo famoso quadro, ma pochissimi sono al corrente dei retroscena che hanno ispirato lautore e che ci riguardano da vicino. Vi avviso, però. Sapere cosa si cela dietro il famoso bombardamento a tappeto della città basca, non farà piacere a molti di voi. Tra i bombardieri autori dellorrenda strage, infatti, ce nerano anche ditaliani!
Anzi, per essere più preciso, una buona parte erano i componenti della tristemente nota squadriglia dellAviazione Legionaria italiana. Un corpo di spedizione, dellallora Regia Aeronautica, inviato in Spagna per fornire aiuto alle truppe franchiste, durante la guerra civile spagnola.
Ma, purtroppo, non è solo questo tristissimo episodio a consegnare alla Storia limmagine degli italiani, sì brava gente, ma in ogni caso capaci di diventare biechi assassini, quando sono condizionati da aberranti ideologie.
I bravi italiani per anni si sono beati dellirreale favoletta che li dipingeva come un popolo pacifico, civile, per niente guerrafondaio. Nulla di più falso. Le auto-assoluzioni, create ad arte per nascondere responsabilità diffuse, non sono più consentibili. Siamo entrati nel ventunesimo secolo: rendiamocene conto.
Tra laltro questerrato modo di vederci allo specchio crea le condizioni ideali per chi, italiano purosangue o straniero che sia, sfrutta la nostra immagine di buone e brave persone per coinvolgerci in ogni tipo di malaffare.
Non sarebbe più onesto vederci per quello che realmente siamo? Affermare che gli italiani sanno nascondere bene il loro reale pensiero su temi scottanti quali: il razzismo, la religione, la politica, l”onestà ecc. è sbagliato? Ripercorrendo la storia di questa penisola e delle genti che la popolano da migliaia danni ci simbatte, con una frequenza impressionante, in episodi o comportamenti che con la “brava gente” hanno poco a che spartire.
Senza andare troppo indietro nel tempo e senza scomodare i nostri “civilissimi” antenati latini che, nel Colosseo, si divertivano a veder mangiati vivi uomini, donne e bambini, possiamo citare centinaia di casi nei quali i nostri “compaesani” sono stati i protagonisti dautentiche barbarie.
Tutti hanno negli occhi e nella mente le immagini dei nostri soldati che fraternizzano con le popolazioni dei vari paesi “conquistati” (Grecia, Albania, Somalia, Eritrea, Etiopia, Libia ecc.) o soccorsi (Afghanistan, Libano, Iraq ecc.). Tutti potrebbero citare episodi da libro Cuore dei quali si sono resi protagonisti i nostri ragazzi.
Chissà quante volte i nostri connazionali si sono levati letteralmente dalla bocca il pane per regalarlo agli affamati abitanti dei paesini greci, albanesi, somali o iracheni? Vero. Verissimo.
Ma, non è falso affermare che i crimini di guerra commessi dal nostro esercito nelle ex colonie africane di Libia (ad esempio le deportazioni della popolazione avvenute durante il periodo giolittiano e durante il fascismo) e Corno d”Africa, sono fatti storici inconfutabili. Anche se, la guerra chimica scatenata contro l”Etiopia fu riconosciuta ufficialmente dal governo italiano solo nel 1996. Così comè legittimo ricordare le orrende mattanze, compiute durante la prima guerra civile italiana, contro il brigantaggio (10.000 briganti fucilati solo nel meridione). Stragi che come potrebbero essere mai giustificate?
Cosa pensare dell”italianizzazione della Slovenia, con sessantamila vittime tra morti e feriti, che durante il fascismo, porrà le basi per l”odio profondo nei nostri confronti che sfocerà nelle foibe. E che dire dei 50.000 italiani strappati dai loro affetti dai repubblichini e dalle truppe occupanti germaniche per essere deportati nei campi di concentramento e di sterminio che i nazisti avevano allestito in mezza Europa?
Campi che, non dimentichiamolo, servirono per l”eliminazione fisica di milioni desseri umani. Uomini, donne e bambini che avevano un”unica colpa, essere: ebrei, zingari, omosessuali, Testimoni di Geova, handicappati ecc.
Per capire le ragioni che fanno sì che un popolo di brave persone si trasformi in unorda di barbari bisogna ricostruire i meccanismi politico/culturali che si nascondono dietro queste incredibili quanto ripetitive deflagrazioni di pura violenza. Basti pensare ai recentissimi casi di sfrenato razzismo nei confronti dei rumeni e dei rom o dei barbari assassini di bambini, donne e anziani compiuti da bravissime persone quali madri, fidanzati e nipoti. In primis occorre mantenere viva la memoria collettiva.
Secondo eliminare le zone dombra della Storia. Fare chiarezza. Rifuggire da ogni tentativo dauto assoluzione. Dire chiaramente che nel profondo dellanimo dogni uomo si nasconde, dietro una porta fatta di sovrastrutture culturali, un antro che custodisce tutto il male immaginabile dalla mente umana. Lunico modo per non far affiorare questo male è renderlo pubblico. Tutti devono rendersi conto che, un giorno, ognuno di noi potrebbe diventare un implacabile aguzzino o uno sterminatore di popoli. Sono i condizionamenti a rendere tutto ciò possibile.
Per funzionare, però, i condizionamenti non possono fare i conti con