PERUGIA. Ci sarebbero testimoni che avrebbero incontrato Rudy Hermann Guede la notte del 1 novembre nella discoteca Domus, in cui sarebbe rimasto dalle 2 alle 4.30.
La studentessa inglese, Meredith Kercher, era stata uccisa da poco. Può darsi cheRudy tornasse proprio dalla casa dove si era consumato il delitto. Intanto, dalla Germania livoriano è impaziente di ritornare in Italia per raccontare la verità e sostiene di essere in grado di riconoscere lassassino di Meredith. sarebbe un italiano, che lo ha anche minacciato. Il giovane ha fornito, in questi ultimi giorni da detenuto, svariate versioni che ruotano tutte intorno alla sua presunta innocenza, dichiarando: Non sono io l”assassino, ho tentato di soccorrerla prendendola in braccio ma sono scappato in preda al panico quando ho capito che per lei non c”era più nulla da fare. Ha ammesso di aver fatto sesso con Meredith, dunque, ma di non averla violentata. Poi, vedendola a terra morta per opera “dell”italiano”, dice di esserescappato viaimpaurito. Nonostante la paura, però, sarebbe andato a ballare in discoteca.