PAKISTAN. Oltre 1500 esponenti tra giudici, avvocati ed esponenti dell’opposizione pakistana sono stati arrestati dalla polizia locale su ordine del presidente Pervez Musharraf che ha sospeso la Costituzione e dichiarato lo stato di emergenza dopo l’intensificarsi delle azioni dei militanti islamici nel Paese.
Molti, tra cittadini pakistani e diplomatici stranieri, ritengono invece che il presidente abbia invece agito per evitare che la Corte Suprema invalidasse la sua rielezione sancita dal voto parlamentare del 6 ottobre, quand’era ancora a capo dell’esercito. Il principale indizio che porta a tale considerazione è la decisione di Musharraf di estromettere dalla stessa Corte i giudici che gli remavano contro, a cominciare dal presidente Iftikhar Chaudhry, sospeso otto mesi fa per essere poi reintegrato a luglio, oggi licenziato per essersi rifiutato di giurare dopo la sospensione della Costituzione.
Messo il bavaglio anche all’informazione locale con un’apposita legge che proibisce ai mezzi mediatici di esprimere “ogni tipo di opinione che sia lesiva dell’ideologia o dell’integrità del Pakistan”. Inoltre, il primo ministro Shaukat Aziz ha riferito che le elezioni nazionali, previste per il prossimo gennaio, potrebbero essere riprogrammate a causa dello stato di emergenza proclamato dal presidente. Durante un discorso televisivo, Musharraf ha detto che il Pakistan corre seriamente il rischio di destabilizzazione: “Non posso permettere a questo Paese di suicidarsi”. Un atteggiamento duramente criticato dagli Stati Uniti, che considerano Musharraf un alleato prezioso nella lotta al terrorismo di al Qaeda in Pakistan e nel vicino Afghanistan e che già in precedenza lo avevano invitato a non adottare misure autoritarie. Il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, dopo aver giudicato la decisione di Musharraf “altamente deplorevole”, ora chiede ai partiti politici locali di “mantenere il controllo all’interno di quella che è senz’altro una situazione difficile”. “Il secondo colpo di stato del generale Musharraf” – “E’ legge marziale” – “Ha fatto collassare il Paese per salvare il proprio posto” sono alcune delle considerazioni dei quotidiani pakistani in lingua inglese.