Pd: nuovo simbolo, vecchi uomini

di Redazione

nuovo simbolo pdChe bello, complimenti al giovane venticinquenne che ha realizzato la grafica del nuovo simbolo del Partito Democratico, un dato positivo visto che si parla di gioventù. Negativo perché l’hanno scelto una schiera di vecchi politici.

La contraddizione del Pd sta proprio nell’identificare il vecchio che va via e il nuovo che nasce. A mio avviso da quando si è iniziato a parlare del nuovo soggetto politico, come trasformazione politica orientata verso qualcosa di completamente diverso dall’attuale quadro politico, ad oggi, di nuovo trovo soltanto il simbolo. Non riesco a capire dove sia la differenza con la vecchia Margherita e i Ds. Scusatemi tanto ma proprio non ci arrivo. Forse sarò ottuso, forse non avrò capito cosa sia la parte nuova, o forse non mi sono lasciato incantare dalle chiacchiere, perché a quei grandi eventi per far nascere il Pd, sul palco, c’erano i nonni della politica Italiana. Credo che sia stata proprio questo la causa che non mi ha fatto vedere nulla di nuovo nel Pd. Quando ho girato per i seggi delle primarie, senza ricordare i retroscena che hanno portato alle primarie, si respirava un aria di arrugginito, perché guardando i candidati mi sembrava di essere entrato nel seggio elettorale delle primarie per eleggere il premier Prodi. C’erano le stesse persone di allora, per giunta, ora, erano candidati per i vari coordinamenti. Mi domando se sia moralmente giusto indicare ai cittadini un soggetto nuovo, quando poi dietro c’è il vecchio quadro politico italiano. Questo non lo dico solo io, ognuno può verificarlo di persona, basta girarsi intorno nel proprio paese, per rendersi conto che questo Pd è retto dalle stesse persone che comandavano nei circoli della margherita e dei Ds, poco prima delle primarie. Nulla di nuovo. Quindi, al momento, l’unica novità è il simbolo, che va ad arricchire quella folta schiera di simboli che rappresentano la panoramica politica del bel paese. Fortunatamente ci avviciniamo ad un cambiamento, se pur inconsistente, da la visione che qualcosa si vuole muovere per ridare speranza al paese. Già l’eliminazione di piccoli partiti ad personam può significare uno snellimento che porta a fare delle scelte senza condizionamenti, per mantenere in piedi governi coalizzati solo per sconfiggere l’avversario. Nonostante ciò, il Pd rappresentato dai vecchi uomini, ha comunque dato una svolta, lo stesso vale per il Ppl che si accinge a creare Berlusconi. Entrambi hanno dato una sterzata che ha svegliato le coscienze di tutti quei partiti che erano oppositori di se stessi. Tutto ciò porterà a cambiare mentalità mettendo in campo idee per il futuro della nazione. Anche perché i giovani incalzano, saranno loro il vero cambiamento, sapranno sicuramente mettersi in gioco, anzi devono mettersi in gioco, altrimenti tutto sarà perso. Devono lottare a denti stretti, democraticamente, affinché possono riuscire a mandare a casa una generazione politica che ha combinato solo guai per l’italia. Sono loro la speranza, ma ad una condizione, che non si facciano condizionare dalla cattiva politica che ha fatto fino ad oggi l’attuale classe politica, ed abbiano una visione diversa che miri unicamente a migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini d’italia.

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