Reggiani, chiesto giudizio immediato per il rumeno

di Antonio Taglialatela

Giovanna ReggianiROMA. La Procura di Roma chiederà il giudizio immediato per il rumeno Nicolae Romolus Mailat, accusato di aver seviziato e ucciso nella serata di martedì scorso, nei pressi della stazione di Tor di Quinto, la 47enne Giovanna Reggiani.

Ciò consentirebbe di arrivare subito al dibattimento, saltando l’udienza preliminare, non appena ultimati gli accertamenti tecnici e di laboratorio disposti in questi giorni. Si è in attesa, infatti, dei risultati definitivi degli esami autoptici, dai quali si dovrà stabilire se la donna è stata anche violentata. I funerali della Reggiani, moglie del capitano di vascello della Marina, Giovanni Gumiero, si sono svolti ieri nella capitale, nella chiesa del Cristo Re, alla presenza di autorità politiche e militari.

Intanto, si intensificano le espulsioni di cittadini rumeni: tre a Roma, 17 a Genova, altre quattro a Milano, due a Torino, due a Firenze, una in Valle d’Aosta e altre sette chieste a Bologna, dove però il partito di Rifondazione Comunista va controcorrente ed annuncia uno sciopero della fame per protesta. A Tor di Quinto è stata demolita la baraccopoli dove abitava lo stesso Mailat assieme ad altri 60 rom.

Dalla Romania, dove la comunità cattolica ha partecipato in diretta televisiva alle esequie della Reggiani, il governo chiede di prevenire una “deriva razzista”, che ha già mostrato qualche segno con il radi punitivo di venerdì sera a Tor Bella Monaca nei confronti di tre rumeni. Anche il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato del Vaticano, invita a “distinguere tra il grano e la zizzania” e “di non fare di tutt’erba un fascio”.

E nel mondo della politica tiene banco il decreto sulla sicurezza che il parlamento è chiamato a votare. Dall’opposizione, Berlusconi ha rimandato a lunedì la decisione ma si dice d’accordo con il ministro dell’Interno Amato che la soluzione al problema Romania va trovata in ambito europeo. An si dice disponibile a votare a favore se verranno accettati alcuni emendamenti, mentre la Lega Nord avverte il centrosinistra: “Quando arriva il decreto in aula la sinistra radicale glielo boccia”. O almeno glielo potrebbe bocciare nel caso non fossero approvati i due emendamenti già presentati da Rifondazione Comunista, mirati a ridimensionare i poteri conferiti ai prefetti: uno per trasferire i controlli sulle espulsioni dal giudice di pace al giudice ordinario, l’altro per restringere la gamma dei motivi che consentono le espulsioni. “Si sta procedendo ad una deportazione di massa dei romeni”, ha detto il capogruppo del Prc Giovanni Russo Spena.

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