ROMA. Tensione nel mondo politico dopo lo scandalo che vede coinvolte Rai e Mediaset. Delle intercettazioni telefoniche, risalenti al periodo che va dalla fine del 2004 alla primavera del 2005, testimonierebbero una sorta di patto tra i due principali network televisivi italiani per mantenere il duopolio televisivo.
Perno dellaccordo sarebbe lex premier Silvio Berlusconi, dal momento che le telefonate in questione sarebbero di Debora Bergamini, sua ex assistente personale e allepoca dei fatti dirigente Rai, e Niccolò Querci, anche lui ex assistente del Cavaliere. Dopo la replica del diretto interessato (Ci sono iene e sciacalli contro di me) e lapertura di uninchiesta interna da parte della Rai, ora interviene il presidente della Camera Fausto Bertinotti, per il quale bisogna verificare se cè stata effettivamente una manomissione del servizio pubblico. Il leader di Rc si dice favorevole ad una commissione parlamentare e, quanto alla legittimità delle intercettazioni, si dice favorevole alla linea espressa dal presidente Giorgio Napolitano, ossia di non pubblicare i testi delle telefonate nel rispetto del segreto istruttorio. Intanto, il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero, a nome del governo, dichiara lintenzione di accelerare lapprovazione della legge Gentiloni per dare più autonomia alla Rai dai partiti e dal governo stesso e per portare più pluralismo nel sistema televisivo.