PERUGIA. Le indagini sull’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher trovano la svolta. Stamani, all’alba, sono stati fermati condotti in questura tre conoscenti della 22enne. Si tratta del fidanzato italiano di Meredith, di 24 anni, di un congolese di 37 anni e di una studentessa americana 20enne che abitava con la vittima nell’abitazione dove si è consumato il delitto.
Proprio la ragazza avrebbe fornito, durante gli interrogatori, indizi utili per capire quanto successo nella notte tra l’1 e il 2 novembre. La stessa sarebbe responsabile di aver alterato la scena del crimine. Al momento, i tre sono accusati di concorso in omicidio e in violenza sessuale. Per il questore di Perugina, Arturo De Felice, infatti, è verosimile il movente sessuale. I tre avrebbero partecipato al delitto, con Meredith che si sarebbe difesa verso chi l’avrebbe voluta prima violentare e poi uccidere. La coinqulina americana frequentava un corso di lingua italiana all’Università per stranieri di Perugina, il fidanzato è iscritto all’Università della città, mentre il congolese si trova in Italia dal 1988 e lavora regolarmente. Meredith era in Italia dal mese di agosto per frequentare l’università nell’ambito di uno scambio culturale europeo del programma Erasmus. Nel pomeriggio di venerdì 2 novembre, alle 13.30, è stato ritrovato il cadavere, nella sua camera, chiusa a chiave, dell’abitazione in viale Sant’Antonio a Perugia che Meredith condivideva con l’altra studentessa fermata. Il suo corpo era a terra, supino, coperto da un piumone. Indossava una maglietta alzata fino al collo e con un profondo taglio alla gola, inferto probabilmente con un coltello da tasca. La giovane britannica aveva partecipato ad una festa nella serata di mercoledì 31 ottobre, mentre il giorno dopo aveva cenato a casa di un’amica e visto un film con lei. Da lì era uscita intorno alle 21. Quello è stato l’ultimo momento in cui è stata vista.