AREZZO. “Un tragico errore”. Così il Questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe, ha spiegato la causa della morte del giovane tifoso laziale, Gabriele Sandri, avvenuta stamani in un’area di servizio di Badia al Pino, lungo l’A1.
Il 26enne, mentre era in auto, è stato colpito al collo da un proiettile esploso dalla pistola di un poliziotto. “Il nostro agente – ha spiegato il Questore – era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone che non erano stati individuati come tifosi degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima”.
Secondo l’ultima ricostruzione fornita dalla polizia, nell’area di sosta dell’autogrill c’erano due auto, una con a bordo tifosi laziali, l’altra con tifosi juventini. Le due vetture si sono incrociate perché la prima era diretta a Milano, per la gara tra Lazio e Inter, l’altra a Parma, per la sfida tra gli emiliani e la Juventus. Gli occupanti delle due auto sarebbero venuti alle mani. Dall’altro lato della carreggiata, nell’opposta area di servizio, c’erano due pattuglie della polizia stradale. Gli agenti hanno prima cercato di sedare la rissa, urlando ed azionando le sirene, poi, per qualche ragione, un poliziotto avrebbe esploso il colpo di pistola che ha raggiunto il giovane laziale all’interno di una delle due vetture.
La Federcalcio ha deciso di rinviare ad altra data la gara Inter-Lazio e ritardare di 10 minuti le altre gare del pomeriggio. Ci sono state alcune rappresaglie da parte dei tifosi. A Bergamo, tifosi dell’Atalanta e del Milan hanno attaccato la polizia e ferito due agenti. A Milano e Torino fischi ed insulti alle forze dell’ordine. Così anche la gara Atalanta-Milan è stata rinviata. Nel capoluogo lombardo, inoltre, corteo di ultras di Inter e Lazio che hanno lanciato sassi contro un commissariato.
Già da domani il ministero degli Interni potrebbe ordinare il divieto di trasferta per i tifosi. Il governo, nello scorso campionato, aveva varato una serie di norme restrittive per la violenza nel calcio, dopo l’uccisione dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti avvenuta a Catania, il 2 febbraio scorso, nel mezzo di disordini all’esterno del stadio, in occasione del derby col Palermo. La Lazio, attraverso il presidente Claudio Lotito, auspica che le istituzioni prendano decisioni opportune ed invita tutti alla calma. Dell’episodio è stato informato anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi: “Sono stato avvertito dal ministro dell’Interno Amato. – ha detto il premier uscendo – Certamente è un fatto che desta molte preoccupazioni”.
La rabbia dei tifosi, intanto, esplode anche sul web. Nel blog di Gabriele, che lo stesso aveva utilizzato proprio per organizzare la trasferta a Milano (“Chi è rimasto a piedi, è il ben venuto. Siamo in 3 in macchina”, si legge), nelle ultime ore si è riversata la rabbia e il dolore di amici e supporter biancocelesti. Rabbia che è degenerata su altri siti, come in www.ultrasmad.com dove nella homepage campeggia la scritta: “Guardie assassine: 10-100-1000 Raciti”. Altri siti della tifoseria laziale sono stati oscurati in segno di lutto.
Gabriele Sandri era un grandissimo tifoso della Lazio, tant’è che era conosciuto anche dai giocatori della squadra e di recente aveva partecipato ad una festa col difensore Lorenzo De Silvestri. Gestiva un negozio di abbigliamento a Roma, alla Balduina, ma di sera vestiva i panni del dj. Nomi d’arte: “Gabbo Dj” e “Le Gabriel”. Animatore in diversi locali della capitale, ieri sera era stato al Piper. “Gabbo non era un tifoso violento”, dice un suo amico manager Walter Valloni.
Aveva all’attivo un sito web personale