Il caso che vi racconto oggi ha dellincredibile. Una specie di artista, così si definisce Guillermo Habacuc Vargas, si è reso protagonista di uno degli esempi più clamorosi di stupidità umana.
Questo emerito co costaricano ha legato un cane randagio in una sala dove si teneva una mostra, lasciandolo morire di fame e di sete affinché tutti, guardando l”agonia e la sofferenza dellanimale, potessero capire quanta indifferenza hanno gli esseri umani nei confronti degli altri esseri viventi. Addirittura, lo pseudo artista, avrebbe impedito ai visitatori più sensibili di offrire del cibo e dellacqua al povero animale per non rovinare lopera. Chi si avvicinava troppo era allontanato in malo modo ed apostrofato con parole irripetibili. Sulla testa del cane, ormai morente, campeggiava una scritta fatta di croccantini che riportava la frase: Eres lo que lees (Sei quello che leggi). Inutile dire che lindignazione è stata generale. Centinaia di migliaia di persone hanno espresso con forza la loro assoluta disapprovazione per un atto di barbarie che mai potrà essere considerato un”opera d”arte. Le associazioni animaliste stanno studiando il caso per denunciare lepisodio alla magistratura costaricana e portare il Vargas davanti ad un tribunale locale. Pensandoci bene, però, se fossi nei panni dei responsabili delle associazioni per la protezione animale, mi troverei in fortissimo disagio. Inevitabilmente mi porrei la domanda: Ma se siamo unassociazione di protezione animali, dobbiamo proteggere pure quella bestia di Vargas?.