Zona Pip, carabinieri sequestrano 48 appartamenti abusivi

di Redazione

carabinieriORTA DI ATELLA. Abusivismo edilizio: così viene definito il fenomeno complessivo di devastazione ambientale mista a inefficienza e corruzione che dall’ultimo dopoguerra sta distruggendo il territorio italiano.

Quarant’anni di edilizia selvaggia hanno arrecato gravi danni al territorio, all’ambiente, alla convivenza civile e al concetto stesso di legalità. L’agro aversano è una delle aree maggiormente colpite da questo problema. L’edilizia è diventata, in modo crescente, uno dei settori del business della camorra, ma anche ha rappresentato una fonte di guadagno per chi, pur non orbitando nella sfera della malavita organizzata, ha visto in quel contesto una fonte di facili guadagni. La cementificazione del territorio ha arricchito molti e ha creato una vera e propria barriera alla crescita sociale del paese. Problemi di natura urbanistica ed ambientale sono scaturiti da una cattiva gestione e dal lassismo in cui è stato abbandonato il paese. C’è, però, chi dice basta a questo fenomeno e alla cultura che ha fomentato la cementificazione indiscriminata del territorio. La lotta contro l’abusivismo ha assunto, in alcuni momenti, caratteri interessanti. E pare che continui la volontà di lavorare affinché l’illegalità dilagante in questo settore cessi. Piccoli passi continuano ad essere solcati attraverso i controlli che si effettuano periodicamente sul territorio. Controlli, che nell’ultimo periodo, sono stati intensificati dalle forze dell’ordine. In particolare ad agire in questo settore gli uomini dell’Arma.

I carabinieri del gruppo di Aversa hanno messo in atto una serie di verifiche nei Comuni dell’agro aversano. Controlli e sequestri sono stati effettuati in più territori.

Ieri l’ultimo sequestro. A cadere nella rete dei controlli le costruzioni in via Massimo Troisi in località Casapozzano. I militari hanno effettuato una serie di blitz nella zona. Dai controlli è emerso che gli appartamenti costruiti in quella strada avevano altro uso. Quella, infatti, secondo quanto delineato nei documenti, era una zona Pip, vale a dire una zona di insediamenti produttivi: uffici, negozi, etc. Al posto degli opifici invece sono state costruite case. Questo ha fatto scattare i sigilli.

Ben 48 gli appartamenti, immobili per un valore monetario di 4 miliardi di euro, sottoposti a sequestro. Denunciato a piede libero è l’amministratore unico della società “Francesco Cennamo Spa”, società, con sede in via Leonardo da Vinci a Crispano, che ha costruito gli stessi appartamenti. L’amministratore Francesco Cennamo, 44enne originario di Crispano, è ritenuto responsabile di cambio di destinazione, dunque di abuso edilizio.

Questo sequestro segue di poco quello effettuato a Gricignano. I militari dell’Arma, qualche settimana fa infatti, hanno sottoposto a sequestro penale due immobili del valore di circa 500mila euro. Si tratta di due villette a schiera in via Leonardo da Vinci. Le villette in effetti sono risultate abusive, al loro posto infatti dovevano sorgere degli opifici. Le licenze erano state rilasciate per quest’ultimo tipo di costruzione, ma a lavori finiti al posto degli stessi sono sorti due appartamenti abitabili. Denunciata la la signora G.D.L., legale rappresentante delle società “Della Gatta” e “Oliva” Sas.

Il 25 ottobre scorso poi, proprio a Casapozzano, i carabinieri della stazione di Orta di Atella hanno messo i sigilli ad un’area di cinquemila metri quadri (area del valore di circa un miliardo e 500mila euro) ed hanno denunciato a piede libero Pasquale Apuzzo, amministratore delegato unico della società “Atellana”, con sede a Napoli, e Nicola Iovinella, 52enne già tecnico comunale di Orta di Atella, raggiunto in passato da un provvedimento di custodia cautelare in carcere (era stato implicato nel “caso Brancaccio”). Tutto era partito dalla demolizione di un palazzo vicino alla storica struttura per avviare poi ulteriori costruzioni nell’area in questione. La stessa area però è sottoposta a vincoli dettati dalla Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici. Questo ha fatto scattare i controlli degli Uomini dell’Arma per verificare se ci fossero in atto abusi edilizie. Proprio delle difformità nelle costruzioni hanno fatto scattare le denunce ed hanno reso necessario i sigilli.

dal Corriere di Caserta, venerdì 09.11.07 (di Luisa Conte)

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