Rifiuti, Cecere (Ps) chiede Consiglio Comunale aperto

di Redazione

Amedeo CecereAVERSA. “La richiesta di sospensione del Consiglio Comunale dello scorso 27 dicembre, per discutere della questione ‘emergenza-rifiuti’, da parte di un folto gruppo di nostri concittadini, è stata sacrosanta e legittima”.

Lo afferma il consigliere di opposizione del Partito Socialista Amedeo Cecere. “Probabilmente, – continua Cecere – il presidente del Consiglio Comunale e la maggioranza di centrodestra forse perché distratti dalla ‘faida’ scoppiata all’interno di Forza Italia, non hanno colto lo stato di estrema esasperazione della cittadinanza, che proprio in questi giorni, oltre a passare un Natale con la monnezza, si è ritrovata tra le mani l’avviso di pagamento della Tarsu con tanto di relativo aumento. Ma anche noi consiglieri di minoranza – ed io per primo – dobbiamo fare autocritica ammettendo di essere in ritardo e di non aver saputo interpretare lo stato di estremo disagio che la città sta vivendo. Certamente avremmo dovuto chiedere noi consiglieri di opposizione un Consiglio comunale aperto sulla questione emergenza-rifiuti e sulle relative conseguenze sulla salute collettiva. Comunque sia, – aggiunge il socialista – il confronto tra l’opinione pubblica cittadina e l’istituzione comunale c’è stato ed è stato abbastanza civile, anche se è bene sottolineare che, di fronte alle contestazioni, chi ha responsabilità di governo dovrebbe avere un atteggiamento il meno ironico e paternalistico possibile, proprio perché la gravità della situazione è tale che nessuno è scevro da responsabilità oggettive”. Cecere annuncia che nei prossimi giorni il Partito Socialista ed il gruppo consiliare cittadino lavoreranno perché il Presidente del Consiglio Comunale mantenga l’impegno, già pubblicamente preso, a convocare un Consiglio “aperto” sulla questione-rifiuti. Inoltre, Cecere invita tutti i cittadini aversani a scrivere immediatamente ai parlamentari da loro eletti affinché questi chiedano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di elaborare un’ordinanza in cui sia stabilito che la copertura finanziaria mediante la Tarsu scatti alla fine della gestione commissariale e non dal 1 gennaio 2008. “Diversamente – conclude il consigliere – ci troveremo a subire, oltre la beffa delle montagne di rifiuti sotto casa, anche il surplus di tasse”.

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