AVERSA. Si è appena conclusa una settimana politica che ha segnato dei cambiamenti importanti nello scenario politico cittadino.
È cambiata la geografia consiliare allinterno del consiglio comunale con la nascita di ben tre nuovi gruppi. Il primo, quello cui hanno confluito gli otto consiglieri comunali di Forza Italia (Nicola Verde, Nicola Andreozzi, Domenico Campochiaro, Carlo Moroso, Mario Tozzi, Elia Barbato, Francesca Marrandino, Antonio De Michele). Si chiamerà Forza Italia verso il partito dei moderati e dei liberali, ovvero a un passo dalla nuova formazione politica di Silvio Berlusconi. La nuova formazione è stata presentata presso il Salone Romano venerdì scorso non con molto successo. Con successo, invece, è stata accolta la nascita del Gruppo della Libertà nel quale sono confluiti i consiglieri Nicla Virgilio e Alfonso Oliva eletti nella civica Città della libertà, il consigliere indipendente, Stefano Di Grazia, il gruppo Aversa Popolare per Ciaramella sindaco con Giovanni Marino. Un’iniziativa che sta suscitando curiosità e raccogliendo consensi intorno a sé. Presto, infatti, il gruppo consiliare dello Sdi con Adolfo Giglio potrebbe aderire alla nuova formazione politica. Sembra che anche i consiglieri Rosario Capasso e Giovanni Tirozzi, entrambi eletti nel Pda, movimento politico da pochi mesi sciolto, presto potrebbero sposare il progetto politico di Plinio Frunzio. I due consiglieri, infatti, erano ad un passo dallUdeur ma sembra che il loro passaggio abbia subito una forte battuta darresto per volontà del consigliere Paolo Santulli, attualmente unico esponente in consiglio del partito di Mastella. Il Gruppo della Libertà è nato per espresso volere del sindaco Ciaramella che, da un lato, sta pensando a rafforzarsi nel caso in cui non si plachi la guerra intestina in casa Forza Italia.Dallaltro lato, però, la maggioranza Ciaramella potrebbe perdere i fratelli Palmieri. Nel confronto politico-amministrativo che si avrà nei primi mesi del prossimo anno sono proprio i fratelli ex Udeur i primi che potrebbero lasciare la maggioranza.