MARCIANISE (Caserta). Il 24 dicembre 1223 è una data importante per la tradizione del Presepe. Francesco dAssisi arrivò a Greccio (Ri) e ottenne da un potente del luogo animali, paglia e mangiatoia.
La notte della vigilia, al suono delle campane, gli abitanti del posto furono convocati in una grotta in cui San Francesco aveva pensato di far rivivere la nascita del Redentore. Francesco dAssisi morì due anni dopo e furono i frati francescani, nellesempio del loro fondatore a divulgare la tradizione del presepe, tanto che ne è considerato il patrono universale. Le prossime festività natalizie segneranno la III edizione del Presepe Vivente edizione 2007/08 di Marcianise, organizzato dallAssociazione Cattolica di Volontariato, per la Tutela e Valorizzazione dellArte della Cultura e Tradizione Popolare S.Simeone di Marcianise. La manifestazione si terrà nei giorni 26-27-29-30 dicembre e 1-5-6 gennaio 2008 dalle ore 18.00 alle ore 22.00 nella locale masseria Cecere in via Trentola, patrocinato dal comune di Marcianise Assessorato alla Cultura e dalla Provincia di Caserta. Soddisfatto lassessore Alessandro Tartaglione, impegnato a sostenere questo evento, che oltre ad essere un momento di forte partecipazione popolare di fede, vuole essere occasione per la scoperta delle arti e tradizioni della nostra civiltà contadina.
Da sempre gli scopi perseguiti dallAssociazione e dagli organizzatori sono:
SCOPO RELIGIOSO: riscoprire nel mondo il messaggio di pace irradiato dalla capanna di Betlemme;
SCOPO CULTURALE: mostrare gli antichi attrezzi e mestieri della tradizione agricola di Marcianise,Caserta e provincia;
SCOPO STORICO: far conoscere la città di Marcianise, e contribuire alla sua valorizzazione;
SCOPO SOCIALE: offrire opportunità di aggregazione per la gente.
Gli oltre 100 figuranti, animando una trentina di scene, fanno rivivere scorci di vita contadina riproposta come una comunità tipica dei primi anni del Novecento. Come per magia, il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio, il suo Folklore e le sue tradizioni, riprendono vita quegli antichi mestieri dimenticati: ecco il fabbro, che batte il martello sullincudine, o scarpaio che ripete gli antichi gesti, le donne che impastano il pane, e poi ancora il falegname, larrotino ci sono donne che lavorano il telaio e al trapiniaturo, il pastore che prepara il formaggio e ricotta, giovani filatrici che cardano la lana, lallegria dellosteria, con tutto il loro sapore di antichità. Caratteristico è poi il Centimolo: il cavallo bendato gira tirando lacqua dal pozzo con le famose catose. Ogni cosa sembra essersi fermata e ci si sente parte di un mondo contadino ormai scomparso. Inoltre, il belare delle pecore annuncia larrivo alla grotta, dove si vive nella sua pianezza lessenza e lo spirito del Natale, con lasino e il bue che riscaldano il Bambino, Maria e Giuseppe. Infine, per due volte a sera, la rappresentazione dellAnnunciazione dellAngelo a Maria, in un terreno di fronte alla Masseria.