Cesa, l’ultimo saluto all’imprenditore ucciso

di Redazione

Cesario FerrieroCESA. Bagno di folla per l’ultimo saluto a Cesario Ferriero, il 26enne ucciso da un commando armato la sera di Natale. In centinaia hanno partecipato ai funerali celebrati ieri alle 15.30 nella chiesa di San Cesario. Tanti i giovani, amici dell’imprenditore edile, che si sono stretti attorno ai familiari stravolti dal dolore. Nella mente degli amici di Cesario i ricordi di tante esperienze vissute assieme, momenti brutti e belli, sui loro volti, solcati dalle lacrime, la sofferenza per la scomparsa di «uno di loro», e poi tanti sguardi persi nel vuoto alla ricerca di qualcosa che non tornerà più.

Funerali Ferriero (Chiesa di Cesa)Il feretro di Ferriero è giunto ieri mattina nell’abitazione di via Pietro Nenni a Cesa, dove viveva con i genitori; dopo pranzo la bara è stata trasportata in chiesa. Venerdì scorso la salma è stata sottoposta all’autopsia all’istituto di medicina legale di Caserta, su disposizione della magistratura. Dopo la messa, il corteo funebre si è diretto verso il cimitero comunale, dove il giovane imprenditore è stato sepolto. Dolore, disperazione, lacrime, ma anche un clima di paura tra i cittadini. L’eco macabra dei circa 40 colpi esplosi dai sicari contro la vittima rimbombava forte in chiesa, nelle strade, al cimitero. Il 26enne è stato freddato nella tarda serata di Natale. L’agguato è scattato in via Fratelli Cervi. Ferriero aveva accompagnato la sua fidanzata a casa (a giugno era in programma il loro matrimonio). Mentre faceva retromarcia, la strada non ha sbocchi, la Bmw X 5 dell’imprenditore è finita sotto una pioggia di revolverate e fucilate. Il commando, composto almeno da quattro persone, a bordo di una vettura e di una moto, era armato di pistole e fucili a pallettoni. Vano il tentativo di Ferriero di salvarsi la vita. Il giovane si è schiantato con l’auto contro un muro, e qui è stato giustiziato dai killer. Un agguato in stile camorristico che ha fatto ripiombare il piccolo centro alle porte di Aversa nel terrore per una nuova escalation della criminalità organizzata. E l’altro ieri, a distanza di poche ore dall’omicidio di Ferriero, a Casandrino, Comune vicino a Cesa, un altro commando ha ucciso il boss Francesco Verde, ferendo il nipote Mario. Proprio la pista che conduce alla matrice camorristica dell’uccisione di Ferriero è quella più battuta dagli inquirenti. Anche se, precisano le forze dell’ordine, il 26enne era incensurato e non aveva legami con organizzazioni criminose. Subito dopo l’omicidio del giovane imprenditore, carabinieri e polizia hanno fermato e poi rilasciato alcuni affiliati al clan dei Casalesi, effettuando perquisizioni in diverse abitazioni. Mentre sono sotto vigilanza le abitazioni del padre Domenico e dei fratelli Lorenzo e Michele, oltre che i quattro cantieri di Cesa delle ditte di famiglia.

Il Mattino (ENRICA MANGIACAPRE)

Funerali Cesario Ferriero

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