ROMA. E un arcobaleno il nuovo simbolo che accomuna i partiti della sinistra radicale, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra Democratica, prossimo a riunirsi sotto un unico soggetto politico:
Laccordo è stato ratificato stamani dai rispettivi segretari Franco Giordano, Alfonso Pecoraro Scanio, Oliviero Diliberto e Fabio Mussi, e sarà presentato l8 e il 9 dicembre a Roma, durante unassemblea che avrà come ospite donore il presidente della Camera Fausto Bertinotti, in questi giorni al centro del dibattito politico per aver ammesso il fallimento del centrosinistra. Tuttavia, la scelta di un simbolo comune non dovrebbe rappresentare la scomparsa dei precedenti simboli, forse anche per una questione strategica, visto che i quattro partiti potrebbero presentarsi alle amministrative ognuno per conto proprio in alcune zone.
Intanto, lArcobaleno non va giù ad alcuni esponenti degli stessi partiti del nuovo network, a cominciare da Marco Rizzo del PdCi, per il quale se il simbolo definitivo della sinistra non avrà falce e martello ben visibile lui non sarà daccordo. Perché in una confederazione dove i comunisti sono la stragrande maggioranza si dovrebbero cancellare i simboli del lavoro? I nomi e le cose vanno a braccetto, riflette Rizzo. Anche da Rifondazione arrivano critiche: Gettano via falce e martello? I comunisti le innalzeranno, dice Fosco Giannini, direttore dellErnesto. Laltro esponente della minoranza di Rc, Gianluigi Pegolo, reputa quella dellArcobaleno una sinistra light, che ha perso ogni riferimento nel mondo del lavoro, anche nel simbolo.