ROMA. Il generale Roberto Speciale vuole ritornare comandante generale della Guardia di Finanza. Il Tar del Lazio, infatti, ha accolto il suo ricorso contro la revoca dellincarico rifilatagli dal Consiglio dei Ministri dopo lo scandalo che la scorsa estate lo vide coinvolto assieme al viceministro dellEconomia Vincenzo Visco.
Verso la fine di maggio, il quotidiano Il Giornale pubblicò i verbali di una deposizione di Speciale relativa a pressioni cheVisco avrebbe esercitato sulla Guardia di Finanza per azzerarne i vertici in Lombardia, che si erano occupati del caso delle scalate Bnl/Unipol. Ad inizio giugno Visco rimise la propria delega alla GdF e Speciale fu sostituito dal generale Cosimo DArrigo. Lex comandante presentò ricorso è oggi i giudici amministrativi lo hanno accolto, ma non nella parte del risarcimento di 5 milioni per danni morali. La tesi presentata al Tar dai legali di Speciale definiva in tal modo la decisione del governo: Sostituire un soggetto di diversa nomina politica e politicamente, questo sì, non complice. Lo scopo, quindi, non sarebbe stato tanto la nomina di un nuovo comandante, bensì lazzeramento totale di quel vertice della Finanza costato la perdita delle deleghe al viceministro Visco. Così io sono stato reintegrato, ha commentato, in unintervista al Giornaleradio Rai, il generale Speciale. La nomina di DArrigo, pertanto, è da considerare decaduta. Se è vero quello che mi hanno detto i miei legali, – ha affermato Speciale – è stato annullato il provvedimento di nomina del povero D”Arrigo. Lui è incolpevole, io sono molto amico di D”Arrigo, lo rispetto moltissimo.
Sulla questione si è espresso il ministro dell”Economia Padoa Schioppa, che oggi ha riferito allAula della Camera: La sentenza è ora allo studio degli uffici della presidenza del Consiglio, del ministero della Difesa, del ministero dell”Economia e delle Finanze. E” evidente che non sono ora in grado di anticipare i risultati di questo esame, tantomeno le decisioni che il governo prenderà nella materia. Posso però indicare che le determinazioni del governo saranno ispirate a tre principi guida: il primo, massimo rispetto per la magistratura amministrativa e per le sue deliberazioni. Il secondo, massima cura e attenzione al corpo della Guardia di Finanza e alla sua esigenza di operare in piena serenità con un chiaro comando in condizioni di certezza. In terzo luogo, l”intendimento del governo di esercitare pienamente le proprie prerogative nell”interesse del Paese.
Una sentenza che ora potrebbe riaprire il procedimento penale per abuso dufficio nei confronti di Visco. Mercoledì 19 dicembre, il gip di Roma deve pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione.
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