Italia, luci e ombre di una grande nazione

di Redazione

 Come può, un piccolo lembo di terra, protesa nel mare, riassumere in se tante stridenti contraddizioni? Migliaia d’anni di storia, i vertici più alti mai raggiunti dalla civiltà giuridica, le sublimi opere d’arte, i monumenti più conosciuti ed invidiati da tutto il mondo, …

…sommi artisti autori d’opere immortali, periodi come il Rinascimento che ha segnato indelebilmente la storia dell’umanità: gran parte del “meglio” del pianeta terra porta i segni inconfondibili dell’italianità. Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Cristoforo Colombo, Guglielmo Marconi, Cesare Beccarla, Giotto da Bondone, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Antonio Meucci, Raffaello Sanzio, Marco Polo, Giovanni XXIII, Tiziano Vecelio, Dante Alighieri, Galileo Galilei, Giacomo Leopardi, Botticelli, Tiepolo, Giuseppe Verdi, Tintoretto, Giordano Bruno, Giuseppe Garibaldi, San Francesco d’Assisi, se solo uno di questi “italiani” non fosse mai esistito, il mondo sarebbe, sicuramente, peggiore. Mai, come nel caso dell’Italia, poche centinaia di migliaia di chilometri quadrati di terra hanno generato tanti geni, artisti, poeti, inventori, santi e benefattori dell’umanità. Eppure l’Italia d’oggi non è solo la Ferrari, Armani, Valentino, l’Amerigo Vespucci, le Frecce Tricolori, Luciano Pavarotti, Enrico Caruso, il Teatro alla Scala di Milano, l’Arena di Verona, la Torre Pendente di Pisa, Venezia, Taormina, Capri, Positano, Portofino, Firenze, gli Uffizi, il Colosseo, Federico Fellini, Roma, Amalfi, Roberto Benigni, il Vesuvio, la pizza, il buon vino e la cucina mediterranea. No, l’Italia, purtroppo, è anche la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, le stragi senza mandanti, Ustica ed i segreti di Stato, gli omicidi senza colpevoli, il malaffare, la corruzione, la Casta dei politici, l’aumento dei costi della politica e il conflitto d’interessi, l’insicurezza sul lavoro, il debito pubblico, la disoccupazione dilagante o il mortificante precariato, l’aumento del costo della vita, l’immigrazione clandestina, l’aumento della microcriminalità, il mancato smaltimento dei rifiuti, l’aumento dell’inquinamento. In questi giorni, però, la bilancia pende dal lato giusto. La moratoria della pena di morte è l’ennesimo regalo che questo piccolo popolo ha donato all’intera umanità. Con tutti i problemi che ci attanagliano, con le difficoltà che la vita d’ogni giorno regala ad ogni singolo cittadino di questa nazione, abbiamo nostri connazionali che, anche in nome nostro, hanno raggiunto un risultato storico per tutta l’umanità. Anche se non mancano mai i corvi che gracchiano contro ogni traguardo di civiltà raggiunto dai poveri abitanti di questo minuscolo ed insignificante granello di polvere, chiamato pianeta terra, sperduto in una parte marginale dell’universo, una volta ancora possiamo sentirci orgogliosi d’essere italiani. Ma, non fate troppo caso al tono retorico di questo mio scritto. A volte anche la retorica ha la sua ragion d’essere. Questo è uno di quei casi. Perciò, se intendete giudicare lo stile, fatelo pure, ma non riferitevi al significato moderno della parola “retorica” che ha assunto un valore spregiativo, in quanto è evidente in me il tentativo di spronare il lettore ad un maggior impegno civile e morale, ma piuttosto pensate alla retorica aristotelica o a quella dell’età classica/tardo latina. Quella, per intenderci di Cicerone, Quintiliano e Boezio. Pragmaticamente, il mio solo intento è quello di “persuadere” me e gli altri italici abitanti di questa penisola che, tutto sommato, non facciamo troppo “schifo” (con buona pace dei sofisti greci).

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