Il Censis ha tracciato un quadro degli italiani che noi stiamo affrontando già da un bel po di tempo. La società italiana è una poltiglia di massa, un ammasso anonimo privo di prospettive, questa la definizione dell”istituto di ricerca.
In primo piano cè la paura degli italiani per il futuro, uno sviluppo che viaggia a due velocità. Solo una piccola parte beneficia dello sviluppo in atto, un numero maggiore di cittadini si avvicina alla povertà e non beneficia per niente del miglioramento. In effetti, lItalia sta diventando come paesi tipo lUcraina e la Romania, dove prodotti di consumo ci sono ma non si possono acquistare: cè tutto, ma la gente è restia a spendere perché non ha soldi sufficienti. Tranne per quei prodotti tecnologici come i telefonini, che vede il nostro paese ai primi posti. Gli italiani vedono un futuro nero davanti ai propri occhi, ciò li fa diventare più ponderati, evitando acquisti superflui, orientandosi solo verso prodotti di prima necessità come gli alimentari. Anche qui molti più italiani fanno ricorso ai discount per risparmiare. In parole povere, lItalia fotografata dal Censis è quella che personalmente, per molte volte, abbiamo già raccontato in molte inchieste, mettendo in luce le reali difficoltà che il paese sta affrontando, anticipando tale statistica con indagini ricavate per strada, tra la gente. Laltro dato del Censis è la sfiducia verso la politica. Non è una sorpresa, lItalia ha una politica in agonia. Lattuale governo Prodi viene mantenuto in vita dallossigeno regalatogli dai senatori a vita, che sono la stampella del governo, lo sorreggono in momenti di cedimento rimettendolo in piedi. Lo scenario degli ultimi giorni dimostra che è evidente lo stato di difficoltà del centrosinistra, tanto da indurre ministri come Mastella a minacciare luscita dal governo. Certamente tutte queste scaramucce preoccupano il Paese, facendogli prospettare un futuro ancora più nero, quasi il 60% degli italiani non ha fiducia nello Stato. Le difficoltà che vengono dai problemi che ha causato leuro portano le famiglie ad essere subissate da spese che vanno in primis per la casa ed energia, il 31% del reddito di una famiglia, più altre spese inerenti le imposte comunali, lasciando un margine irrisorio per lalimentazione. Una fotografia dellItalia che lascia ben poco da sperare. Ci sono “due Italie”: quella ricca composta da pochi soggetti che riescono ad ottenere tutto, e quella povera, o che sta diventando povera, che non riesce a mantenere il passo. Lingresso in Europa doveva consentireal paesedi migliorare le condizioni economiche, invece, non solo le ha diminuite, oltretutto oggi non lascia vivere i cittadini italiani nemmeno nelle stesse condizioni di quando cera la lira.