ANKARA (Turchia). Lo scorso 5 novembre aveva avvisato: Siamo pronti a colpire il Pkk in Iraq, la nostra pazienza è ormai al limite. Ed oggi il governo turco di Tayyip Erdogan ha autorizzato il proprio esercito ad attaccare le postazioni dei ribelli del partito dei lavoratori del Kurdistan, sconfinando in territorio iracheno.
La notizia del passaggio delle forze armate oltre la frontiera del nord-Iraq è stata data dallo stato maggiore turco. Lesercito avrebbe già ucciso un numero consistente di componenti di un gruppo separatista. Ieri, il premier Erdogan aveva già annunciato il blitz: Il governo ha dato dal 28 novembre una piena autorizzazione alle forze armate a compiere incursioni.
Già lo scorso 24 ottobre la Turchia aveva lanciato attacchi aerei, con caccia F16, sul territorio settentrionale dellIraq. Decine i ribelli uccisi dallattacco, in risposta agli attentati curdi che pochi giorni prima avevano ucciso 17 soldati turchi.
In realtà, lintervento militare rappresentava per il governo turco lultima soluzione al problema dei ribelli curdi, soprattutto per la netta opposizione dellIraq e degli Stati Uniti, nonché per i pericoli che il difficile territorio iracheno potrebbe comportare ai soldati turchi. Ad incidere sulla decisione le pressioni dellopinione pubblica e la paura di attentati terroristici. Il Pkk continua a comprare armi, a fare propaganda, ad accrescere le sue finanze con attività illegali, ma soprattutto a commettere atti terroristici contro la popolazione civile e le forze di sicurezza, infiltrandosi alla frontiera, affermava Erdogan allinizio dello scorso novembre, quando è stato anche in Italia a colloquio con i massimi vertici istituzionali.
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