La fotografia scattata dallApat, lAgenzia nazionale per la protezione dellambiente, ci lascia intravedere molte ombre e poche luci. Il nostro Paese è sempre più schiavo dellinquinamento, sempre più schiavo dellautomobile, sempre più incapace di ridurre i consumi energetici e la produzione dei rifiuti.
Anche nella grande sfida per la riduzione delle emissioni di gas serra e la lotta ai cambiamenti climatici lItalia si conferma vulnerabile, con il periodo dal 1981 al 2006 che ha registrato un +21 notti tropicali (ovvero con temperatura minima uguale o sopra 20 gradi) rispetto allo stesso periodo precedente. Nel dettaglio, lannuario Apat segnala il continuo sforamento dei limiti stabiliti per le polveri sottili (Pm10). Nel 2006 risultavano fuorilegge già a febbraio Milano, Torino,Venezia e Bologna; a marzo Roma; a giugno Genova e Firenze; a ottobre Bari. Dal 1990 al 2005 inoltre è cresciuto di oltre il 30% anche il trasporto merci. Quello su strada, come tutti si sono dolorosamente accorti in occasione del blocco dei Tir, costituisce circa il 70% del totale. Ma tante auto, oltre allo smog, significano anche tanto rumore che si va ad aggiungere a quello prodotto da altre attività. LApat ricorda come i cittadini segnalino disagi sempre più crescenti a causa dellinquinamento acustico. Non va certo meglio per i rifiuti, la produzione dal 1997 al 2004 cresce del 60% e passa da 87,5 milioni di tonnellate a poco meno di 140 milioni. Aumentano del 5,5% i rifiuti urbani tra 2003 e 2005, con circa 31,7 milioni di tonnellate. Nel 2005 il Centro produce circa 633 kg per abitante, seguito dal Nord con 533 kg per abitante e poi dal Sud, con 496 kg per abitante. Tra le note di allarme anche laumento del consumo nazionale di energia (+43,2% tra il 1990 e il 2006) e la produzione di rifiuti (dal 1997 al 2004 è cresciuta del 60%, passando da 87,5 milioni di tonnellate a poco meno di 140 milioni), alla quale la raccolta differenziata con le sue lentezze non riesce a tenere testa.