Abusivismo, sequestrate tre palazzine nella zona Pip

di Redazione

carabinieriORTA DI ATELLA. Dovevano sorgervi insediamenti produttivi ed invece sono stati realizzati appartamenti. Parliamo della zona Pip di via Astragata, in località Casapozzano di Orta di Atella, sequestrata ieri mattina dai carabinieri della locale stazione.

Sull’area insistono tre palazzine, di cui una finita e composta da 17 appartamenti, 16 box e altrettante cantinole, per la quale, dai controlli effettuati, è stato riscontrato il cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale. Per quanto riguarda le altre due palazzine, i militari hanno rilevato difformità di misura, per altezza e distanza tra esse, rispetto al permesso a costruire rilasciato. Le tre costruzioni hanno un valore stimato di circa sette milioni di euro. Denunciati a piede libero, con l’accusa di abusivismo edilizio (“costruzioni in difformità”), L.D.A., 60 anni, F.D.A., 52 anni, C.D.A., 59 anni, e un tecnico comunale N.A., 52 anni, tutti residenti ad Orta di Atella. I primi tre si sono dichiarati “carpentieri”: nessuna ditta incaricata dei lavori è stata infatti identificata. Gli stessi carpentieri risulterebbero essere gli imprenditori che hanno messo in atto i lavori. Continua, dunque, l’azione dei carabinieri tesa a contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio nell’agro aversano. Assieme a Frignano e Gricignano (dove sono stati posti sotto sequestro appartamenti e villette per centinaia di migliaia di euro e denunciate diverse ditte e persone), Orta di Atella era già finita nei mesi scorsi nelle rete dei controlli, anche se non relativi ai cambi illeciti di destinazione d’uso, bensì a costruzioni realizzate in aree vincolate. Nella stessa zona di Casapozzano, infatti, i carabinieri della stazione locale e del nucleo di tutela dei Beni Culturali, dopo una denuncia presentata dal circolo cittadino di Legambiente, sequestravano 5mila metri quadri nei dintorni dell’antico borgo medievale. Due le persone che venivano denunciate a piede libero: Pasquale Apuzzo, amministratore delegato unico della società “Atellana”, con sede a Napoli, e Nicola Iovinella, 52enne già tecnico comunale di Orta di Atella. Tutto partiva dalla demolizione di un palazzo vicino al castello medievale per avviare poi ulteriori costruzioni nell’area in questione. La stessa area però era sottoposta a vincoli dettati dalla Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici. Ad inizio novembre, la questione delle costruzioni nel borgo di Casapozzano è approdata anche in Parlamento con un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata ai ministri della Cultura e degli Interni, da parte del giovane deputato di Sinistra Democratica, Arturo Scotto di Torre del Greco. Nel documento, per il quale si attende la risposta dei ministeri interrogati, Scotto ha fatto riferimento ai “movimenti di terra e abbattimenti di edifici mediante mezzi pesanti, autorizzati dal Comune” nell’area di Casapozzano; “movimenti che stanno producendo gravi danni alla struttura del Castello, con l’emergenza di evidenti crepe lungo le mura perimetrali prospicienti alla piazza del Borgo”.

dal Corriere di Caserta, mercoledì 12.12.07

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