Lettera al sindaco Ciaramella: “L”unione fa la forza”

di Redazione

Domenico CiaramellaAVERSA. Carissimo Sindaco, la mia non è una comune lettera, bensì un messaggio di esortazione a difendere l’agro aversano. Comprendo che intorno alla sua amministrazione ci sono tanti problemi di carattere politico, causati da componenti del suo stesso partito, come comprendo che Lei sta cercando, da buon mediatore, di ricucire eventuali “strai”.

Da parte mia credo che queste persone troveranno grandi difficoltà in futuro nel ricercare voti. E’ davvero assurdo vedere che il partito del sindaco screditi lo stesso sindaco, e posso assicurarLe che lo è per la stragrande maggioranza dei cittadini aversani. Pertanto, le difficoltà che i cittadini affrontano da una vita in questo territorio illumineranno la ragione quando si andrà a votare. Ma quello che davvero voglio dirLe sono due cose. Per primo: ieri sono rimasto deluso dal fatto che nell’aula del Senato, 12 senatori di Forza Italia, più altro del centrodestra, erano assenti durante il voto di sfiducia al consiglio regionale della Campania. La stessa Forza Italia che in questi giorni ha manifestato a Napoli per chiedere le dimissioni del governatore Bassolino. Com’è potuto succedere questo? Non Le sembra paradossale? Era un’occasione da non perdere quella di ieri, invece, tutto è andato alle ortiche per colpa di senatori forzisti assenti. Questo lascia esterrefatti molti cittadini che vogliono il bene di questa regione. Secondo: Lei è il sindaco del più grande comune dell’agro aversano e, a differenza di quello che si scrive, è una persona stimata da tanti. Perché non costruisce un organo forte, composto da tutti i comuni dell’agro, che possa intervenire e chiedere direttamente al governo centrale provvedimenti per salvaguardare l’esistenza del nostro territorio? La regione Campania ci ha penalizzato in questi anni, come nulla è stato fatto dalla provincia di Caserta, proprio perché non c’era una forza unitaria per contrastare decisioni errate. Nessuno ha mai alzato la voce affinché il disastro che viviamo oggi venisse impedito. Nessuno ha mai interpellato lo Stato centrale e l’Europa per lo scempio che si stava causando sui rifiuti, e su tutti i mali che circondano l’agro aversano. Ognuno ha curato il proprio orticello fregandosene di quello che gli girava intorno, credendo che quello stesso orticello non fosse spazzato via dalla tempesta. Ciò che Le sto dicendo non è casuale, è frutto di anni di esperienza maturata in giro per l’Italia, dove ho capito che soltanto per scarsa volontà la classe politica dell’agro non ha mai studiato alternative che portassero miglioramenti al territorio. Non me ne voglia, ma quello che viviamo oggi è soltanto colpa di chi ha gestito politicamente il territorio. Altrove ho trovato amministratori capaci di gestire la cosa pubblica, anche perché in certe occasioni hanno trovato il modo di unire le forze per il bene del loro territorio. Anche per l’emergenza rifiuti, se ci fosse stato un organismo comune forte, disposto a scendere veramente a difesa del territorio, il problema poteva essere affrontato diversamente, come potrebbe essere affrontato in altro modo il problema criminalità. Del resto, si è sempre detto che l’unione fa la forza. Signor Sindaco, non prenda il mio messaggio come un semplice sfogo, si soffermi a riflettere sulla proposta da me lanciata. C’è molta gente di questo territorio che vuole voltare pagina, ha due strade per farlo: abbandonare l’agro e trasferirsi al nord o all’estero, oppure rimboccarsi le maniche e mettere all’angolo tutti coloro che hanno causato i tanti scempi di questa regione. Ormai la politica, i politici e i partiti hanno perso la fiducia dei cittadini. La gente dell’agro è stanca, vuole cambiare vita. Per farlo bisogna restituire dignità a questo territorio martoriato da anni di pessima gestione.

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