Ricorsi respinti, la Tarsu va pagata

di Antonio Arduino

 AVERSA. Il sindaco dice no alla riduzione della tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) chiesta dai cittadini aversani che intendevano così protestare contro il mancato svolgimento del servizio di rimozione nell’arco dell’anno 2007.

Facendo riferimento agli articoli 4-5-8-15 e 20 del regolamento comunale di igiene urbana, approvato e reso esecutivo con la delibera consiliare n° 54 del 21 novembre 2005 e ai commi 4 e 2 del Decreto Legislativo 507/93, utilizzando moduli predisposti dal comitati civici e partiti –scaricabili dai rispettivi siti internet – centinaia di aversani avevano chiesto la riduzione del 60 per cento della tassa pagata per l’anno appena concluso. Non avranno una lira. Per il primo cittadino la richiesta sarebbe priva di fondamenta, anzi i richiedenti faranno bene a saldare le rate in scadenza secondo le date prestabilite, in caso contrario oltre al danno patito dovranno subire anche la beffa di dover far fronte alle sanzioni legate al mancato pagamento. E’ quanto il sindaco Ciaramella comunica con un manifesto affisso in queste ore in ogni angolo della città.

“Con determina n° 86 del 2/11/2007 del Dirigente dell’area finanziaria è stato approvato il ruolo Tarsu relativo all’anno 2007. Tale ruolo – si legge testualmente – trova riferimento nel bilancio di previsione dell’anno 2007, approvato da tutte le forze politiche di maggioranza presenti in consiglio comunale. Molti cittadini sollecitati da vari manifesti affissi in città hanno presentato istanza per la riduzione della Tarsu ai sensi dell’art 7 comma 4 del vigente regolamento. A seguito di regolare istruttoria degli Uffici competenti, è emerso che il sopraindicato art.7 disciplina una fattispecie diversa da quella che si sta verificando nel nostro territorio. D’altra parte se la richiesta di riduzione della Tarsu fosse fondata, per il principio del pareggio del bilancio i cittadini sarebbero ulteriormente penalizzati in termini di servizi e di aumento degli altri tributi locali. Si è ritenuto pertanto doveroso pubblicizzare i termini della questione per scongiurare il rischio che i cittadini, oltre alla delusione per il mancato riscontro alle aspettative della mancata riduzione della Tarsu, debbano sostenere ulteriori oneri per il mancato pagamento delle rate alle scadenze prestabilite. Questa amministrazione è impegnata a compiere ogni sforzo possibile per porre fine ad una insostenibile ultradecennale fase emergenziale, di cui purtroppo non si intravede una soluzione a breve termine, ed a porre in essere con il coinvolgimento di tutte le forze politiche nessuna esclusa, tutte le iniziative idonee per ottenere dal Governo Centrale e Regionale provvidenze da destinare al ristoro del disagio della nostra comunità, martoriata, offesa ed umiliata”.

Insomma, per evitare delusioni ai già moralmente martoriati cittadini, Ciaramella dice chiaro e tondo di togliere ogni speranza circa il rimborso della tassa pagata e di non ipotizzarne riduzioni che sarebbero seguite da una consequenziale riduzione del servizio ma di cullare il sogno di un risarcimento economico, da parte di Stato e Regione, per i danni loro causati dalla decennale emergenza che, ricordiamo, nell’agro aversano è responsabile dell’aumento della frequenza (rispetto al resto della nazione) di malattie polmonari, epatiche e tumori.

il manifesto dell

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