AVERSA. A.A.A cercasi disperatamente cassonetto, color grigio topo, vuoto o pieno non importa, dimensioni standard, anche usato. Chi ne avesse uno in più è pregato di rivolgersi ai residenti di via Giotto che oramai da mesi non sanno dove sversare gli adorati sacchetti.
Grazie assai. Questa simpatica richiesta di soccorso è la sintesi ottimale delle osservazioni che in questi giorni sono sulla bocca dei cittadini aversani, in particolare dei residenti di via Giotto, via Ligabue e via Michelangelo. Mancano non solo i normali cassonetti, ma anche quelli per la raccolta differenziata (che non si fa), quelli piccoli neri che si riempiono appena getti un paio di buste di normale spessore. Ed allora? La soluzione ad oggi sembra inquietante. Al calar delle tenebre unorda di condomini in pantofole e paltò attraversa mezza città, in macchina o in bici, per andare a depositare il proprio sacchetto su uno dei cumuletti pre-esistenti. Tragico, poco elegante, certo. Ma cosa cè di meno trandy di avere una città invasa dai rifiuti? Poi che volete farci, questa è la fortuna che hanno i residenti delle zone elitarie: avere le strade pulite e pagare contemporaneamente 600 euro di Tassa Rifiuti Solidi Urbani. Mica come quelli delle palazzine che oramai la mondezza al secondo piano e che di euro ne pagano anche 800! Allora una richiesta sembra unanime: ridateci i nostri vecchi, cari e maleodoranti cassonetti, ci mancano tanto!