Case sull’ex Alifana, via alle ruspe

di Redazione

AlifanaCASALUCE. Prima il sequestro di due capannoni industriali, uno in località Frascone, l”altro in zona Carditello; poi l”emissione di 25 ordinanze per l”abbattimento degli immobili illegittimi realizzati nell”area dell”ex stazione alifana, con l”informativa (relativa all”occupazione impropria del suolo ancora oggi nelle mani della società Metrocampania est) già inviata alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Contro gli abusivismi edilizi, a Casaluce, la guerra è aperta e i riflettori sono puntati soprattutto su quei luoghi storici, che da culla del progresso, con i primi treni che collegavano Napoli a Santa Maria Capua Vetere, hanno finito per trasformarsi in tempio del degrado. Il tracciato dell”alifana, in disuso dal 1976, è divenuto, negli anni, regno di capannoni, passi carrabili e muri realizzati illegalmente. Le ordinanze di rimozione emesse negli ultimi giorni, innestandosi nell”opera di risanamento già avviata qualche mese fa con altre 42 ordinanze di demolizione, mirano a cambiare il volto del paese. I commissari prefettizi, che amministrano Casaluce dal giugno 2006, l”area alifana – che, per estensione e collocazione, rappresenta oggi il centro nevralgico del paese – , vogliono recuperarla al più presto. Non a caso è già in piena fase conclusiva la trattativa avviata con i settori Trasporti e Demanio della Regione, per l”acquisizione a patrimonio comunale del tracciato ferroviario e della sua fascia pertinente. Con un costo irrisorio, l”area sarà ceduta in comodato d”uso al Comune. «L”idea è quella di ristrutturare la stazione ( della quale resta solo un rudere) e di destinarla alla realizzazione di un centro sociale, ossia di un luogo polivalente in grado di favorire l”aggregazione dei giovani locali,- annunciano i commissari prefettizi – e di trasformare poi il tracciato in una pista ciclabile». Ma se a Casaluce uno spiraglio comincia a vedersi, ripercorrendo la linea e incontrando tutte le stazioni dall”inconfondibile stile, la sensazione predominante resta, in altri centri, quella della totale negligenza. Da Aversa, il tracciato, spesso trasformato in strada asfaltata, tocca innanzitutto Lusciano, dove la stazione è stata trasformata in abitazione privata. Poi la linea prosegue fino a Trentola-Ducenta. Qui la stazione è quasi inesistente. Si arriva a Frignano, dove invece è stata trasformata in deposito di materiali edilizi. Non va meglio a Teverola, con l”area dell”ex alifana, ridotta a ricettacolo di lastre sfibrate di eternit. Insomma, la valorizzazione della linea Napoli-Benevento, al momento, resta solo un”aspirazione e la mission di qualche associazione impegnata nel recupero del tracciato ferroviario. Proprio come il «Gruppo amici della ferrovia alifana», che, costituito da abili modellisti e conoscitori del mondo ferroviario, è stato fondato per diffondere la cultura e l”interesse per la vecchia strada dei treni.

Il Mattino (ALESSANDRA TOMMASINO)

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