Fuga di notizie per arresto Sandra Mastella. Ancora giunta la notifica

di Redazione

Clemente Mastella e la moglie Sandra LonardoSANTA MARIA C.V. (Caserta). “Nessun provvedimento è stato notificato alla Mastella. Che esista o no, non posso dirlo, neppure per telefono. La signora Mastella ha giustamente risposto bene, non ha ricevuto nessuna notifica”.

Lo rende noto il procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Mariano Maffei, intervistato dal giornale Radio Rai sulla notizia degli arresti domiciliari per la moglie del ministro Clemente Mastella, Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania.

Mariano Maffei, procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)Insomma, il provvedimento esiste ma non sarebbe ancora stato notificato. La notizia, diffusa stamani dall’Apcom, sarebbe dunque un’anticipazione dovuta a una “soffiata”. A tal proposito, il procuratore Maffei ha detto: “Se c’è una violazione del segreto d’ufficio, ognuno ne risponderà penalmente”.

Da stamani lo stesso Maffei è in riunione con i pm sammaritani, Alessandro Cimmino e Maurizio Giordano, che conducono le indagini in cui è coinvolta lady Mastella, con l’accusa di tentata concussione ai danni del direttore dell’ospedale di Caserta, Luigi Annunziata. Si tratta di una presunta rete di “mutua assistenza” e di “scambi di favori” tra persone vicine o organiche all’Udeur. Oltre alla Mastella, risulterebbero indagate altre quindici persone. I pm Cimmino e Giordano avrebbero chiesto al gip Francesco Chiaromonte sette misure interdittive nei confronti del presidente del Consiglio di Stato Paolo Salvatore, del capo della Procura di Foggia Vincenzo Russo, del prefetto di Benevento ed ex vicario alla Prefettura di Caserta Giuseppe Urbano, di tre giudici amministrativi del Tar Campania (Carlo D’Alessandro, Ugo De Maio e Francesco Guerriero), del consuocero di Clemente Mastella, Carlo Camilleri, presidente dell’Autorità di bacino del Sele, e di un vigile urbano in servizio ad Alvignano (Caserta), Luigi Treviso. I magistrati ipotizzano una regia dell’Udeur di Mastella dietro l’approvazione di delibere, nomine e gare d’appalto, tra cui quella riguardante l’annullamento della gara per la costruzione del padiglione di medicina a Caserta. Diversi i capi d’accusa: orruzione, falso, abuso di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio.

Intanto, stamani, comunicando all’aula della Camera le sue dimissioni da ministro della Giustizia, Mastella ha sparato a zero proprio contro il procuratore Maffei: Mi dimetto sapendo che un’ingiustizia enorme è la fonte inquinata di un provvedimento perseguito con ostinazione da un procuratore che l’ordinamento giudiziario manda a casa per limiti di mandato e di questo mi addebita la colpa. Colpa che invece non ravvisa nell’esercizio domestico delle sue funzioni per altre vicende che lambiscono suoi stretti parenti e delle quali è bene che il Csm e altri si occupino”.

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