CASERTA. La prima attenzione, dopo avere dedicato un incontro con le forze dellordine, il neo prefetto di Caserta Ezio Monaco l”ha riservata agli organi di informazione.
E arrivato nella mattinata di ieri a Caserta per prendere servizio in Palazzo Vecchio. Subito dopo ha incontrato il comitato di sicurezza pubblica con la convinzione che già in Terra di Lavoro cè un controllo del territorio molto serrato e molto attento.
Un discorso essenziale quello d”introduzione, per dare lopportunità ai giornalisti presenti di porre i loro quesiti. Innanzitutto deve farvi un ringraziamento, – ha esordito il prefetto Monaco è la prima volta che ho una sede di prefettura e sono onorato di occupare quella casertana. In prefettura, però, sono di casa per aver avuto unesperienza iniziale di cinque anni ad Agrigento e successivamente ho fatto tutta la mia carriera nella più grande prefettura dItalia che è la quella di Roma., dove ha imparato quel poco che so.
Ha poi continuato a tracciare un breve profilo della sua carriera fino a quando nel 1999 fu nominato prefetto facendo esperienza nellispettorato del ministero. Una professionalità acquista che il prefetto utilizzerà per svolgere la sua attività e calarla nella realtà operativa.
Prima delle domande di rito è stato il presidente dellassostampa casertana Michele De Simone a dargli il benvenuto, ringraziandolo delle sua dichiarazione fatta come preambolo dove ha assicurato che il lavoro della prefettura si svolgerà in sinergia ed in collaborazione anche con gli organi di informazione.
La prefettura – ha ripreso Monaco più che il palazzo del potere lo definirei palazzo del servizio. Perché noi siamo veramente a servizio del cittadino. Essere al servizio del cittadino significa essere al servizio di un monarca, perché il cittadino è sua maestà il cittadino E questo è sancito dalla costituzione la dove recita che il cittadino è sovrano. Quindi servire la gente è il massimo dei compiti di un funzionario. Io mi considero un servitore dello Stato la cui sovranità è del popolo. E con questo spirito che svolgerò il mio mandato. Va detto però che si sono delle realtà dove i funzioni dello Stato e della funzione pubblica si sentono dei proprietari, ma nessun funzionario deve essere proprietario, quanto piuttosto un servitore ed avere molta umiltà perché nella vita si impara sempre.
Sulle segnalazione delle negatività della provincia che da varie parti gli sono arrivate dal giorno della sua nomina, il prefetto ha espresso chiaramente la sua posizione: Vi assicuro che la realtà casertana non mi fa pauraperché ci sono cose ben peggiori. Non cè dubbio che in Terra di Lavoro ci sono problemi gravi anzi gravissimi, ma vanno affrontati. Per carattere sono uno di quelli che và a vedere cosa cè sotto al tappeto. Voglio capire e ragionare perché sono convinto che con la volontà molte cose si possono risolvere, anche quelle più assurde. Ci vuole però concordia, e se questa non cè, che non ci siano persone che remano contro. Questo già sarebbe molto.
Una conversazione amichevole fatta a tutto capo quella del prefetto, che ha spaziato dalle infiltrazioni camorristiche nella pubblica amministrazione, allillegalità diffusa sul territorio, per finire alla crisi industriale ed al difficile decollo del protocollo dintesa voluta lo scorso anno dal governo Prodi durante la sua venuta a Casertano con lesecutivo e non ancora decollato, per vari motivi che vanno dalle lentezza dello stesso governo alla mancanza strutturale di aree per la non applicazione del piano regolatore provinciale per lo sviluppo industriale. Argomenti che con molta franchezza il prefetto Monaco ha assicurato saranno oggetti danalisi approfonditi e che puntualmente avrà rapporti con la stampa per informala sulla loro evoluzione.
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