KENYA. Sono almeno 250 le persone morte in diverse città del Kenya dopo il risultato delle contestate elezioni presidenziali, che hanno visto la riconferma di Mwai Kibaki. Allinterno di una chiesa, data alle fiamme, a Kisumu, nel Kenya occidentale, sono morte 30 persone.
Molte vittime sono state provocate dalla polizia che, secondo alcune testimonianze, ha sparato sui manifestanti. La stessa polizia che non consentirà la protesta pubblica in programma il 3 gennaio. Mentre cadaveri e macerie giacciono sulle strade, le potenze occidentali premono sul presidente Kibaki affinché faccia luce sullesito del voto, a cui non credono lopposizione e gran parte della popolazione. Danni anche al turismo, dal momento che è sconsigliabile recarsi nel paese africano, esposto a rischio attentati. Per quanto riguarda i turisti italiani ora in Kenya, questi sono oltre 4mila, concentrati soprattutto a Malindi e sulla costa, dove al momento la situazione è tranquilla. Ma dallUnità di Crisi della Farnesina si invitano i tour operator a prevedere ulteriori voli per il rientro degli italiani. A quelli che dovevano partire, invece, il ministero degli Esteri rinnova il consiglio di rinviare il viaggio fino al ristabilimento delle condizioni di normalità.
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