ROMA. Invece di parlare continuamente di riforme lontanissime dai veri bisogni della gente si intervenga sulle urgenze reali, che sono: più salario, più occupazione, più capacità di competere.
Lo afferma Salvatore Bonanni, leader della Cisl, nel commentare il discorso di fine anno del presidente Napolitano, il quale ha toccato largomento del lavoro. Parole dure che vogliono essere da sprono alla trattativa tra governo e sindacati. Un primo incontro è previsto per l8 gennaio. Sono 6 milioni e mezzo i lavoratori in attesa di rinnovi contrattuali: statali, metalmeccanici, lavoratori del commercio, dipendenti delle ferrovie, giornalisti, personale di alcuni settori dellenergia e delle manifatture. Senza dimenticare alcune categorie, come enti locali e sanità pubblica, che non hanno ancora visto rinnovato il biennio economico 2004-2005 nonostante laccordo governo-sindacati del maggio scorso che portò aumenti medi mensili pari a 101 euro nel pubblico impiego. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, riferisce lobiettivo del governo: aumento dei salari e tutela del potere dacquisto dei lavoratori dipendenti, in particolare per i redditi medio-bassi. Ma i sindacati vogliono concretezza, come spiega lo stesso Bonanni: Il 2008 deve essere lanno per una vera riforma contrattuale e su questo dobbiamo impegnarci tutti, compresa la classe dirigente italiana. E il segretario della Cisl avverte: L”8 gennaio avremo il primo incontro con il governo. O c”è una soluzione presto, una definizione della partita, o andremo allo sciopero generale.