Restrizioni e multe: ma siamo ancora in democrazia?

di Redazione

Palazzo Chigi, sede del GovernoL’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, già qui ci sono dei grandi dubbi, perché proprio il lavoro è stato sempre un grande problema per il Belpaese.

Il punto non è solo questo: in un Paese democratico vanno rispettate le leggi, le stesse vengono emanate per migliorare la vita dei cittadini. Anche il Presidente della Repubblica ha citato a più riprese l’articolo 3 della Costituzione italiana come punto fondamentale per la vita della Repubblica. Quella Costituzione scritta sapientemente che molte volte non viene considerata. Per definire una “dittatura morbida” mi sono basato sulle leggi fatte in questi ultimi anni dai vari governi. Parto dal primo: una legge dello Stato vieta di fumare nei luoghi chiusi come bar, ristoranti, treni, ecc. Fin qui tutto torna: è giusto non fumare in ambienti dove ci sono persone che non fumano, però nello stesso momento vanno tutelati quelli che fumano. Vieni obbligato attraverso una legge a non fare una cosa, senza peròche quella legge aboliscala fonte del danno.E’ come legalizzare la droga e poi ti si chiede di non drogarti perché ti fa male, e se lo fai ti arrestano. Viene esercitato un potere sui cittadini con cose che lo Stato consente di commercializzare, in barba a tutte le basilari regole della democrazia. Ciò crea soltanto dei danni economici ai cittadini, attraverso le multe,e non garantisce alcun miglioramento per la qualità della vita:se le sigarette fanno male va eliminata la loro vendita, altrimentinon si può togliere il diritto di fumare. Almeno, rispettando la pari dignità tra cittadini, bisogna mettere in condizioechi fuma di avere i suoi spazi. A questo punto bisognava fare una legge che vietasse il fumo nei luoghi chiusi, ma la stessa, sempre per rispetto della vera democrazia tra persone, doveva prevedere spazi riservati esclusivamente per le persone vittime del fumo, poiché per lo Stato i tabacchi sono legali e non proibiti, pertanto li trovo in commercio e li uso.

Altro fattore di restrizione sono i limiti di velocità. Sempre una legge di Stato vieta di andare ad una certa velocità. Non si possono superare i 130 kmh, anche qui non ci sono dubbi ed è del tutto legittimo. Non posso che essere d’accordo sul fatto che mi vieti di andare ad una certa velocità, però non è ammesso che mi consenti di acquistare un’auto che sfreccia a 230 kmh. Era più logico fare una legge che vietava di costruire autoche vanno oltre130kmh, oltre che tarare tutte le auto in circolazione che superavano tale velocità. Lo Stato deve tutelare i cittadini, non danneggiarli, se mi vieti di correre troppo epoi mi metti in commercio auto di cui le più piccolehanno sulcontachilometri i 180kmh non ti sembra che mi stai prendendo per i fondelli? Per tutelare i poteri forti, come le case automobilistiche, si danneggia il cittadino imponendo dei limiti, quando essi possono essere evitati mettendo al bando le auto di grossa cilindrata e tarare le altre in circolazione, evitando di far incombere in sanzioni il cittadino.

Tutto ciò che ci circonda è imposizione a cui il cittadino non può opporsi. Si è costruito un sistema di tasse che porta via dalle tasche del contribuente il 50% di quello che guadagna, come un tempo la dittatura ti obbligava a dare il 50% del grano che producevi. È di questi giorni la trovata del comune di Milano di far pagare ai propri cittadini l’Ecopass per entrare nel centro della città. Qui ognuno una mattina si alza e fa una legge che nonha nulla a che fare con il miglioramento della vita dei cittadini, ma vanno solo a loro discapito, senza fare qualcosa per eliminare il problemaSembra che l’unico scoposia quello di gonfiare le casse dello Stato e degli Enti, perché hanno capito che introducendo sempre più restrizioni recuperano ingenti somme dalle multe.

E il cittadino non può dire nulla poiché, come un tempo con la dittatura, allo stesso modo oggi con la democrazia devi fare ciò che ti viene imposto. Con la dittatura pagavi con la galera, nei casi peggiori con la vita, oggi paghi con Equitalia, strumento che terrorizza i cittadini non perché ti toglie la vita subito, ma perchèlentamente toglie ogni bene che ti appartiene attraverso i pignoramenti, lasciandoti morire di povertà per pagare le tasse e le multe che derivano dalle imposizioni dello Stato. Chi invece dovrebbe rispettare i punti della Costituzione non lo fa, oltretutto emana leggi che peggiorano la vita dei cittadini.

Ormai in questo Paese c’è tutto ma nulla si può usare liberamente. Non è meglio togliere quello che risulta negativo per la nazione, cosi il cittadino si abitui a non averlo? Almeno non paga le multe.

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