Gli altarini sono ormai scoperti. La crisi in atto è in realtà la crisi del Partito Democratico.
Già, perché la vera sconfitta non è tanto quella del Premier in carica Romano Prodi quanto di Walter Veltroni, il tanto decantato neo-segretario del neo-Partito Democratico post-democristiano e post-comunista (oltre che maanchista per dirla satiricamente alla Crozza) che di cantonate, in questo suo avvio, ne ha prese un bel mucchio, non ultime quelle di stringersi prima al Vaticano e poi a Silvio Berlusconi, con il risultato di vedersi prendere a pesci in faccia da entrambi. La volontà suicida della maggioranza del Partito Democratico è di far cadere Prodi. L”assurda intesa esistente è con Forza Italia con lovvio beneplacito della Conferenza Episcopale Italiana alla quale questo Governo non è mai piaciuto. Sarà tale accordo a due (con il terzo semi-nascosto) a decidere se ci sono spazi per un “governo per le riforme”.
Un governo con lUdc di Pierferdinando Casini ma senza Rifondazione Comunista? Nient”affatto, tra l”altro non ci sono i numeri….. no, allUdc e allUdeur di Clemente Mastella (cioè, i nostalgici dellex DC) sarà consentito solo di sopravvivere, semmai insieme a Lamberto Dini & Co. Faranno comodo come soci di minoranza in un futuro governo FI-neoDC oppure PD-neoDC. Analogo discorso per Alleanza Nazionale e Lega Nord (per quest” ultima, in verità, dipende davvero molto dal sistema elettorale che si sceglierà), anche se per AN, Berlusconi punta al suo smembramento o quantomeno al ridimensionamento elettorale, come del resto indicano chiaramente le azioni maieutiche svolte dai forzisti nella nascita de La Destra di Storace e nella mutazione di FI in Partito delle Libertà.
Alla “Sinistra Arcobaleno” (Rifondazione, PdCI, Verdi e Sinistra Democratica) invece, se non esagererà nel mettere i bastoni tra le ruote, sarà assicurato il solo diritto di tribuna ma non governerà più per un bel po” di tempo. In quest” ottica, si spiega perché la giunta per le elezioni del Senato non abbia riconosciuto ed assegnato i contestati senatori alla Rosa nel Pugno (Socialisti e Radicali .i più rompi nei confronti del PD, specie sulle dirimenti questioni della laicità e delle riforme modernizzatrici) e alle altre forze politiche coinvolte. Con lingresso in Senato di nuovi e notoriamente più leali rappresentanti socialisti e radicali, Prodi avrebbe guadagnato due-tre senatori, sventando così il pericolo di caduta del suo Governo a seguito dell effetto Mastella.
Ma il problema di Prodi è che ormai non ha più controllo sul PD il quale agisce per schemi suoi propri. Insomma, il caro Romano è politicamente finito. E, signore e signori, preparatevi ad un”autocratica Terza Repubblichetta (o repubblichina? .Absit iniuria verbis!) formata dalla santa (beh, si fa per dire!) alleanza tra PD e PdL (ex FI) con al più qualche Vassallo ma senza più il potere di ricatto, semmai di “raccatto” . di poltroncine.
All”ombra di tale Terza Repubblica avverranno le cose più nefande in tema di laicità e diritti civili nonché nel ridisegno di un Welfare modello “Caritas”, nella scuola sempre più “privatizzata” e confessional-integralista e nei poteri locali sempre più assoggettati a spartizioni clientelari-corporative. Il tutto ovviamente con la supervisione d”Oltretevere (alias Vaticano) e dei “poteri forti”. Già prevediamo anche il titolo del nuovo programma di governo: “Processo di Riorganizzazione Nazionale ed ogni riferimento al Piano di Licio Gelli è da ritenersi puramente .casuale (???). Saranno tempi bui, ancora più bui di quelli della Seconda Repubblica.
L”unica speranza è che passino presto. Un paio di tornate, per dimostrare che il problema non stava (solo) nei partitini, ma nell” incapacità della “Casta” a riformare un Paese fatto di “corporazioni” e lobby varie. Se va bene e se nel frattempo i partiti più piccoli e soprattutto l”area laica non si mischiano con queste manovre , tirandosi fuori dai giochini e puntando su campagne di opinione (vere liberalizzazioni, nuovo Welfare, riforma della Giustizia, innovazione tecnologico-formativa e ricerca scientifica, laicità e diritti civili) forse riescono ad attrarre le simpatie di fette più larghe di popolazione, riscuotendo qualche successo importante a livello locale e magari fra quattro-cinque anni anche a livello nazionale.
Insomma, pensando a fornire il ricambio ad una classe terzorepubblichina ..cioè pensando in realtà alla “Quarta Repubblica”. Altrimenti, ed è la cosa più probabile, la nascente, deforme Terza Repubblica sarà investita da fenomeni di piazza o da qualche degenerazione del grillismo. Per carità, niente rivoluzioni (che le genti italiche – “popolo italiano” è inappropriato – non ne sanno e non ne vogliono fare), bensì rivolte di violenza sufficiente a permettere di usare la “forza pubblica” per ristabilire l”ordine e consacrare così il Paese alla sua nuova-vecchia protettrice: la Madonna del manganello. Per chi non ha voglia o pazienza di attendere oltre, ci sono ottime offerte per viaggi all” estero, con biglietto di sola andata.