Sequestrati 80 appartamenti in località Masseria Barone

di Redazione

Orta di AtellaORTA DI ATELLA. Sequestrate quattro palazzine completamente rifinite, composte da 80 appartamenti, altrettanti box auto, 18 cantine e 13 locali pluriuso in località Masseria Barone ad Orta di atelle nelle immediate vicinanze dell’asse stradale Nola-Villa Literno.

I sigilli sono stati apposti dai carabinieri della locale stazione che ieri, così come da tempo accade nell’ultimo periodo, hanno effettuato un sopralluogo nella zona atto a contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Le palazzine risultavano avere delle difformità sia in merito alla distanza rispetto all’asse stradale sia per quanto concerne la destinazione d’uso. In particolare la concessione edilizia era stata rilasciata per costruzioni ad uso commerciale, mentre sono stati costruiti abitazioni. Il valore complessivo degli immobili posti sotto sequestro è pari a circa 12 milioni di euro. Ad essere denunciato all’autorità giudiziaria il legale rappresentante della società Costruzione Gruppo Pi srl. Con sede legale ad Aversa, il signor A. A., nato a Caserta 36 anni fa, attualmente residente a Cesa. Ma l’abuso edilizio non è stato il solo reato riscontrato. Durante il controllo i militari hanno riscontrato anche delle irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro. In particolare gli operai che erano impegnati nei lavori sul cantiere, circa una decina, erano sprovvisti di guanti, scarpe, caschi e cinture di sicurezza, tutta l’attrezzatura necessaria per garantire il minimo di sicurezza necessaria nei cantieri. Oltre a questo risultavano assenti parapetti e reti di protezione, la segnaletica di sicurezza, i servizi igienici per gli operai e il ponteggio in una parte del fabbricato in costruzione. Il blitz dei carabinieri ha evidenziato ancora una volta la superficialità con cui si agisce sul territorio. Nonostante il tanto parlare della sicurezza sul lavoro, della necessità di garantire un luogo sano e un’attrezzatura corretta per far diminuire, fino ad azzerare, il numero sempre crescenti di morti bianche che si registrano nel Paese, si continua ad operare in condizioni malsane e di grave pericolo incuranti dei rischi personali e penali che si possono correre. Inoltre continua ad essere alta la percentuale di costruzioni abusive presenti sul territorio, anche se i controlli si sono moltiplicati. L’agro aversano resta una delle aree maggiormente colpite dal problema dell’edilizia selvaggia, che ha arrecato gravi danni al territorio, all”ambiente, alla convivenza civile e al concetto stesso di legalità. L’edilizia è diventata, in modo crescente, uno dei settori del business della camorra, ma anche ha rappresentato una fonte di guadagno per chi, pur non orbitando nella sfera della malavita organizzata, ha visto in quel contesto una fonte di facili guadagni. La cementificazione del territorio ha arricchito molti e ha creato una vera e propria barriera alla crescita sociale del paese.

dal Corriere di Caserta, mercoledì 23.01.08 (di Luisa Conte)

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