SANTARPINO. Il vicesindaco Elpidio Del Prete rispedisce al mittente le accuse di ambiguità mosse nei suoi confronti dal sindaco Giuseppe Savoia in una lettera e, a sua volta, invia una missiva al primo cittadino.
Caro Ing. Giuseppe Savoia, nonché sindaco eletto nel 2003 con una maggioranza di13 consiglieri comunali di cui ben 6 (che insieme hanno ottenuto oltre 2600 preferenze!) hanno preso, di volta in volta, le distanze dal tuo metodo politico e dal tuo modo di concepire la gestione della cosa pubblica.
La tua nota e quella dei Consiglieri Comunali a me recapitate in data 14/01/2008, ad unora di distanza luna dallaltra, meritano delle precisazioni ed una ponderata riflessione, in quanto le mie due lettere avevano il buon proposito di correggere lazione politica e amministrativa della maggioranza ormai sempre più prossima allimpopolarità.
Con la franchezza che mi ha sempre contraddistinto, ti premetto subito che non accetto lezioni di etica e di stile da chi, in ragione delle graduali e notevoli fuoriuscite di consiglieri dalla maggioranza e dopo lennesimo mio atto di contestazione e dissenso rispetto ad atteggiamenti e metodi politici da te adottati, si è trovato a gestire una coalizione politica assolutamente diversa da quella determinata dalle urne nel 2003 e non ha pensato neanche per un istante di trarne le dovute conseguenze.
A quattro mesi dalla prossima competizione elettorale, un minimo di rispetto delle regole democratiche ed un minimo di correttezza e coerenza politica e perfino di dignità personale ti avrebbero dovuto far riflettere e compiere lunico atto democratico a tua disposizione: quello di metterti per un attimo in discussione!
Caro Giuseppe, ancora una volta ti devo contraddire perchè labito non fa il monaco e tu ne sei lesempio più eloquente. Per quanto mi riguarda, so benissimo che la carica di Vice sindaco non è la diretta conseguenza del voto popolare, ma certamente è frutto di accordi politici tra i partiti che compongono la coalizione, ovvero di quegli stessi accordi che ti hanno consentito di essere candidato a sindaco e, quindi, di essere eletto . con il sostegno anche delle mie 519 preferenze!!
Ho scritto unarticolata nota ai Consiglieri Comunali di Maggioranza al fine di aprire una fase di analisi, riflessione e proposta allinterno della coalizione politica che sostiene la maggioranza. Siamo alla vigilia delle elezioni: un momento cruciale per tracciare bilanci e prospettive. Ritengo che non tutto ciò che sia stato fatto in questi anni sia valido, soprattutto per i motivi più volte ripetuti e che tutti conoscono. Era più che opportuno dunque, unapprofondita riflessione e verifica sui metodi e le azioni politiche da te intrapresi. Con le mie note ho cercato di dire questo, rendendomi anche disponibile a trattare altri argomenti e dare ulteriori chiarimenti, partendo però da alcune vicende che ritengo particolarmente gravi e che sono solo la punta di un iceberg.
Preciso a tal proposito che non ho inteso affatto trasferire sul piano politico una vicenda personale, come tu dici nella nota fattami recapitare, semmai è vero il contrario: il sig. Carlo Savoia (tuo fratello), che in questa maggioranza non ha nessun ruolo, ha trasferito sul piano personale una vicenda che è tutta politica; la sua nomina e quella del membro nel c.d.a. del C.I.S.S. (il fratello dellAssessore Di Monte), sono nomine di chiara indicazione politica e sicuramente non andavano trattate così come è stato fatto, perché la gestione della cosa pubblica non è una gestione familiare quale tu in questi anni lhai intesa. La nota con cui mostravo disappunto sulle due nomine e su altro era indirizzata a te e non so a che titolo Carlo Savoia doveva dare a me delle risposte politiche!? Ha finanche minacciato di farmi revocare la delega di Vice sindaco, non so ancora in virtù di quali poteri! Siamo arrivati davvero ad una pericolosa concezione della politica e delle istituzioni, ritenendole una gestione unilaterale da consumare silenziosamente con qualche amico in qualche stanza domestica.
La mia posizione non è ambigua caro sindaco, dico sempre quello che penso e non ho bisogno di parlare separatamente con nessuno. Dimentichi, invece, che è tuo costume parlare sempre separatamente con tutti.
Sono fortemente amareggiato e dispiaciuto che ad oggi i consiglieri non hanno ancora dato una risposta chiara e netta ai quesiti da me sollevati nelle note da me inviate. Attendo semplicemente di sapere se a loro sta bene questo modo di fare e che, quindi, non si vuole mettere niente in discussione. Quanto decideranno i Consiglieri Comunali di Maggioranza rappresenterà sicuramente un punto da cui partire per fare chiarezza sullintera vicenda politica ed assumere tutti gli atti consequenziali.
Caro Sindaco, il coraggio e la coerenza non sono parole vuote che si pronunciano ai quattro venti, ma sono la testimonianza concreta di unazione quotidiana. Avendo avuto la possibilità di seguire da vicino il tuo modo di agire, consentimi ancora una volta di essere franco, credimi davvero faccio fatica a pensare che nel tuo vocabolario esistano i termini responsabilità, coraggio, coerenza, stile.
Mi auguro che tu riveda le tue posizioni e cominci a pensare come me, che ognuno di noi, non deve mai perdere di vista quella che è la missione prioritaria di ogni buon politico la salvaguardia degli interessi generali della collettività a scapito degli interessi particolari.
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