AVERSA. In molti la ricorderanno con nostalgia, era una bella strada, larga e spaziosa, che bypassando il centro cittadino consentiva, a chi proveniva da Caserta o da Napoli, di dirigersi verso Melito o Teverola senza rimanere bloccati nel traffico.
Questa strada ha svolto, per anni, egregiamente, il proprio compito, poi sono incominciati i problemi. Laumento del traffico automobilistico e lapertura di grosse attività commerciali resero abissali ritardi accumulati dalle ditte aggiudicatarie dellappalto. Poi giunse il fatidico giorno. Le ditte chiusero i cantieri in superficie e passarono a lavorare nel sottosuolo, dove solo il Padreterno sa cosa stiano combinando da svariati anni. Comunque, tutto sembrava andare per il meglio, quando due fatti concomitanti decretarono la morte dellimportante arteria cittadina. La fantasia di qualche amministratore locale che fece realizzare il famoso cordolo, costato un occhio della testa e che, allo stato attuale, è stato capace solo di mettere daccordo tutti sulla sua assolta inutilità e lemergenza rifiuti. Questa ultima fece sì che la fu Via Variante 7/Bis si trasformasse in Via della Monnezza 7/Bis (dove il sette sta ad indicare le tonnellate di monnezza per ogni metro lineare della strada). Il suo fascino, però è rimasto. Viaggiare tra due ali dimmondizia, alcune alte quasi due metri, consente, a chi è dotato di un po di fantasia, dimmaginare dessere, che so: in un circuito di Formula Uno e le ali di monnezza, dincanto, si trasformano nei muraglioni di pneumatici anti uscita di strada. Oppure ci si può immaginare dessere su di un motoscafo daltura e tutti quei sacchetti colorati si trasformano nella scia dei potenti motori fuoribordo del natante. Insomma la trasformazione della Variante 7/Bis in Via Monnezza 7/Bis ha i suoi lati positivi. Non lamentiamoci, non facciamoci riconoscere sempre…