Del Franco (Pd): “Il futuro è lo sviluppo sostenibile”

di Redazione

Francesco Del FrancoAVERSA. “La vera sfida del futuro è l’adozione di principi ecologisti dai quali deve partire tutta la politica. La sfida è fare propri i principi dello sviluppo sostenibile”. Lo afferma l’esponente del Pd aversano, Francesco Del Franco.

“L’Italia – continua Del Franco – deve ripartire da un progetto di modernizzazione ecologica capace di cambiare la qualità dello sviluppo, di realizzare una riconversione ecologica dell’economia, correggendo i modelli di produzione e di consumo, via obbligata per una maggiore equità nel mondo attuale, più solidarietà e maggiori possibilità di vita per le future generazioni. La proposta è quella di una nuova solidarietà e sostenibilità, di nuove relazioni e conquiste sociali, di una politica vista con la lente della sostenibilità ambientale. Due sono le fondamentali direttrici su cui investire: innanzitutto un maggior impegno verso un ecologismo in positivo, che non trascuri i nodi problematici delle tante emergenze locali, ma che, soprattutto, affronti la sfida della modernizzazione e della riconversione ecologica dell’economia, privilegiando un asse prioritario proprio con i soggetti associazionistici che rappresentano gli interessi del mondo del lavoro e delle imprese. Inoltre, la promozione di strumenti di lavoro a rete, non rinchiusi all’interno dei ranghi associazionistici e lontani dal settorialismo con cui finora si sono affrontate le questioni tematiche della sostenibilità. Il richiamo è a un impegno maggiore verso quell’ecologismo dalle tre “c”, consapevole, combattivo, convincente, che guardi prima ed oltre il fascino mediatico e paradossale delle catastrofi naturali, un approccio riformista nella sostanza a cui non si può e non si deve rinunciare, che sicuramente non ha bisogno di approcci integralisti ed allarmistici, ma che non può continuare ad affrontare la questione ecologica solo di fronte alla spinta emotiva delle frequenti tegole emergenziali. C’è tanto da fare e lo si deve fare cominciando dalle amministrazioni comunali che devono riorganizzarsi per affrontare il problema dei rifiuti con una raccolta porta a porta spinta, introducendo la Tariffa che premia con sconti chi riesce a raccogliere più materiale riciclabile, che può essere raccolto o da personale addetto, o portato dall’utente nelle isole ecologiche che bisogna creare, o da associazioni che si organizzano nella raccolta gratuita ognuno di un materiale riciclabile che viene portano alle isole ecologiche dietro compenso a seconda della quantità. E queste sono cose che già si fanno e sono sperimentate ed operative già da tempo non solo al nord ma anche in campania, vedi Mercato san Severino. Un altro punto imprescindibile è quello dell’adozione di Agenda 21 locale per una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e per lo sviluppo sostenibile. Esso è un processo partecipato multi-settoriale in ambito locale per elaborare in modo condiviso un Piano di Azioni e progetti operativi verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio, coinvolgendo tutti i settori e attori della comunità locale. Sono previsti, infatti, istituzioni di Forum per gruppi tematici o territoriali ai quali prendono parte istituzioni, amministrazioni, soggetti economici, associazioni, gruppi informali ecc, finalizzati al monitoraggio dello stato esistente, all’evidenziazione dei problemi, l’elaborazione delle soluzioni ed il monitoraggio della loro applicazione. Altro punto importantissimo per un’amministrazione pubblica è la nomina dell’Energy Manager, cioè del responsabile per la conservazione e l”uso razionale dell”energia, figura introdotta in Italia dalla legge 10/91, che ha l’incarico della raccolta e dell”analisi dei dati sui consumi energetici e nella promozione dell”uso efficiente dell”energia, e quindi della redazione del piano energetico comunale e della revisione del regolamento edilizio comunale che dovrà avere come punti cardine ed ispiratori l’Uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche; l’Uso razionale delle risorse idriche; il Controllo delle caratteristiche nocive dei materiali da costruzione; il Controllo delle emissioni nocive degli impianti;la Certificazione del rendimento energetico degli edifici ( obbligo di legge d.lgs. 192/05 ); Misure di accompagnamento e incentivazione economica. Insomma, un obiettivo ambizioso e non facile, mo comunque all’altezza delle risorse attive di questa terra di lavoro. Insomma la politica deve quindi farsi carico dei principi della sostenibilità ambientale come primo parametro di scelta , poiché non è più pensabile ed applicabile una politica che non sia impegnata soprattutto sulla diffusione e sulla pratica di processi di sviluppo che sono sempre più chiaramente eco-trainati”.

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