CASERTA. Le condizioni lavorative nel Mezzogiorno rappresentano una ferita sociale per l’intera nazione, lo afferma Ferdinando Palumbo segretario provinciale dell’Agroalimentare per
Da noi è difficile trovare una occupazione, ed è ancor più difficile mantenerla; spesso le tutele, anche le più elementari, vengono dimenticate dai datori di lavoro, e gli abusi non vengono denunciati perché fuori dalle aziende c’è il deserto. In questo contesto reputo che una eventuale riforma dell’articolo 18, sposterebbe l’attenzione su un argomento surrettizio, acuirebbe la rabbia dei lavoratori e li renderebbe soprattutto nelle regioni del sud Italia ancor più disastrati e ricattabili. Piuttosto che proporre soluzioni di laboratorio –continua Palumbo – i politici dovrebbero misurarsi con la tragica realtà delle famiglie italiane, che misurano la qualità del loro benessere di fronte al carrello della spesa e che non hanno a che fare con indici e percentuali. Sarebbe opportuno dunque, che durante questa campagna elettorale vengano poste al centro dell’attenzione proposte concrete, necessarie a far uscire le famiglie dallo stato di crisi economica che le attanaglia. Mi preme ricordare che appena ieri l’Eurispes ha diffuso un rapporto secondo il quale l’inflazione sarebbe all’8% e gli stipendi italiani sarebbero tra i più bassi d’Europa.