GRICIGNANO. Che centra lIstituto Comprensivo con
Ritengo afferma Iuliano – che la trasformazione della scuola media Pascoli in Istituto Comprensivo, con laggregazione di due prime classi della scuola primaria (elementare) e di due sezioni della scuola dellinfanzia (materna), sia stata una scelta fuori luogo e priva di ogni fondamento. È pur vero che il DPR 233/98 (Regolamento per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche) consente lautonomia della scuola, allatto in cui la stessa abbia, tra laltro, una popolazione scolastica di almeno 500 alunni ma, di contro, il problema delle scuole sottoutilizzate, riguarda diversi comuni della Provincia, come per esempio la scuola media di Cesa che consta di circa 320 alunni, numero palesemente inferiore ai 380 ragazzi che frequentano la nostra scuola e ben lontano dai 500 alunni previsti per legge, e nonostante ciò, il comune di Cesa non ha deliberatamente complicato le cose, come è stato fatto per esempio a Gricignano, dove la giunta Lettieri ha richiesto, tra laltro, lIstituto Comprensivo con le caratteristiche di cui sopra (con delibera di giunta nr. 148 del 10 ottobre 2007) mettendo come si suol dire il carro davanti ai buoi.
Il risultato di questa brillante operazione, – aggiunge Iuliano – in termini di numeri, è stato che la popolazione scolastica della già scuola media è passata da 380 a circa 440 (numero che ricordo ancora al di sotto dei parametri imposti per legge) mentre, sotto laspetto umano, che è quello che a noi interessa di più, è che ci sono circa 60 famiglie costrette a iscrivere i propri bambini di tre e cinque anni nella scuola media e, tra queste, vi sono mamme che dovranno dividersi, per esempio, tra un bambino alla scuola Santagata ed uno alla scuola Pascoli pur frequentando, badate bene, entrambi la scuola primaria. Inoltre, non vanno sottovalutati gli evidenti problemi di socializzazione a cui sarebbero esposti i bambini.
Tirando le somme – conclude il consigliere – da questa strana vicenda a farne le spese sono sempre i cittadini che ormai, in tanti, hanno già annunciato di ritirare i propri figli dalla scuola pubblica per ovviare al disservizio subito. Altro che successo, preferirei parlare di fallimento che chiama in causa ancora una volta lamministrazione Lettieri ed in particolare il delegato allIstruzione al quale chiedo di prendere provvedimenti per salvare il salvabile e riqualificare la questione alla luce dei disservizi arrecati.