Domenica il Kosovo indipendente, ma la Serbia si oppone

di Antonio Taglialatela

Hashim ThaciPRISTINA. “Il Parlamento del Kosovo proclamerà l’indipendenza della provincia della Serbia domenica 17 febbraio, alle ore 17”. Lo aveva annunciato oggi all’Ansa il premier kosovaro Hashim Thaci, ma durante la conferenza stampa non ha dato alcuna indicazione precisa.

Poi, qualche ora più tardi, lo stesso Thaci ha confermato di nuovo la data del 17, ma per motivi si sicurezza l’ufficializzazione ci sarà non prima di 24 ore dall’effettiva proclamazione di indipendenza. Intanto, come scrivevamo ieri, la Serbia, attraverso il riconfermato presidente Boris Tadic, che oggi ha prestato giuramento, non accetta la dichiarazione unilaterale della provincia a maggioranza albanese, considerandola una decisione “illegale” e “secessionista”. Ad appoggiare il parlamento serbo c’è il presidente russo Vladimir Putin che, assieme a Tadic, ha invocato una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tale riunione, però, ha registrato un nulla di fatto: solo cinque (Usa, Francia, Gran Bretagna, Belgio e Italia) dei quindici paesi del Consiglio di Sicurezza hanno appoggiato l’indipendenza del Kosovo, nell’ambito del piano proposto dall’ex mediatore dell’Onu per il Kosovo, Martti Ahtisaari. La maggioranza dei membri del Consiglio, infatti, è propensa ad una trattativa pacifica tra la Serbia e la sua provincia. L”atteggiamento di Putin è dovuto soprattutto al timore che si crei un precedente: in Georgia le Repubbliche secessioniste di Abkhazia e Ossezia del sud sono intenzionate a muoversi sul modello kosovaro.

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