Dopo Berlusconi sarà Fini il nuovo leader del Pdl?

di Redazione

Silvio Berlusconi e Gianfranco FiniSilvio Berlusconi ha doti oratorie che riescono ad incantare anche il più scettico degli elettori. E’ una suacaratteristica chelo fa sempre prevalere su chi lo ritiene sconfitto in partenza. Su questo bisogna dargli merito.

Anche stavolta avrà certamente studiato tutte le mosse per vincere questa campagna elettorale. Credo che la mossa a sorpresa il Cavaliere la stia conservando per le ultime fasi della campagna elettorale. Non so, sento che qualcosa debba ancora accadere nel Pdl, sembra tutto così calmo. Il Cavaliere è completamente cambiato, una campagna elettorale con animi molto sereni, nessun accenno duro verso l’avversario Walter Veltroni, troppe parole morbide. Dal suo canto anche Gianfranco Fini sembra essere molto morbido con le parole, anche lui non accenna a nessun attacco diretto al candidato premier del Pd, tranne qualche sortita, invece, per l’ex amico di coalizione Pier Ferdinando Casini. Certo è che dopo questa campagna elettorale lo scenario all’interno del Pdl cambierà. Non è pensabile che una volta terminata la tornata elettorale sfumi il progetto del Cavaliere, vale a dire la creatura del Popolo della Libertà come soggetto unico dei moderati liberali. Il progetto dovrà sicuramente continuare senza indugi, oltretutto bisognerà comunque designare il successore di Berlusconi. Il nodo da sciogliere più importante sarà proprio chi dovrà prendere in mano il timone della nave. Il presidente di An ha già fatto sapere che, al massimo, ad ottobre la creatura voluta da Giorgio Almirante, il padre del MSI, che volle Fini presidente di Alleanza Nazionale, si scioglierà consolidando l’ingresso nel Pdl ed entrerà a far parte del Ppe. I simpatizzanti, gli elettori, dovranno dire addio ad An. Certamente, come detto da autorevoli politici di An, il partito non abbandonerà mai la sua storia e le sue radici.

Tralasciando quello che sarà l’aspetto politico di domani del Pdl, vorrei soffermarmi sul dopo Berlusconi: chi sarà il nuovo leader? Sicuramente l’uscita di Casini ha spianato ancor di più la strada proprio a Gianfranco Fini come timoniere. I “maligni” dicono che sia già stato concordato, nel momento in cui si è deciso di fare un unico soggetto politico tra An e FI sotto il simbolo del Pdl. È già, non è che i “maligni” abbiano ragione? Basta guardare i retroscena della nascita del Pdl per capire l’ira di Fini, in quei giorni non voleva saperne in nessun modo del neo partito creato da Berlusconi, poi all’improvviso, spiazzando tutti, comunica che An si scioglierà entrando di fatto nel Pdl. Un cambio improvviso, che ha lasciato tante perplessità. Cosa gli ha fatto cambiare così rapidamente idea? Forse la risposta sta nel fatto che, al momento della fusione improvvisa, abbia avuto la certezza che in un futuro, non molto lontano, sarebbe stato lui a guidare il Pdl, vedendosi aprire la strada, com’è successo per Walter Veltroni incoronato già da tempo leader del Pd, di essere il futuro premier del centrodestra.

Nei prossimi cinque anni si percorrerà il cammino che consoliderà il Pdl come casa comune dei moderati italiani e riconoscerà in Fini il suo nuovo leader. Nei quartieri romani molte indiscrezioni girano intorno a questa ipotesi. Indubbiamente lo scenario venutosi a creare all’interno della Cdl, all’indomani della caduta del governo Prodi, ha modificato il vecchio assetto politico cambiando, com’è successo con il Pd, il quadro politico italiano. Oggi lo scenario è chiaro: a contendersi la corsa sono due partiti con una forza d’elettorato consolidata che potrebbe garantirgli la necessaria sicurezza che, in caso di vittoria per uno dei due, si possano fare scelte concrete e decise per il Paese. Confortati anche dal fatto che non esistono più i condizionamenti dei piccoli soggetti politici che sono stati messi all’angolo in questa campagna elettorale, che tanto hanno condizionato i precedenti governi, e per molti di loro c’è il concreto rischio di sparire dalla scena politica se non si accodano a uno dei due partiti maggiori.

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