Ha colto nel segno la massiccia campagna di sensibilizzazione internazionale contro la condanna a morte del giornalista afgano Sayed Pervez Kambaksh, accusato di aver scritto o scaricato da un sito un articolo blasfemo sui diritti delle donne.
Il Senato afgano, che aveva approvato la pena capitale per il 23enne, ha fatto dietrofront, affermando che nella decisione ce stato un errore tecnico. La notizia viene data dal quotidiano britannico The Indipendent che aveva lanciato in questi giorni una raccolta firme on line (38mila le adesioni registrate) per chiedere la revoca della condanna e la liberazione del giovane collega. In un comunicato del Senato afgano si legge: La posizione della Camera alta in merito alla diffusione di articoli anti-islamici, scaricati da un sito iraniano, era che la camera alta approvava la persecuzione di tali atti da parte della magistratura. La natura della sentenza, considerata lindipendenza della magistratura, dovrebbe poi spettare al tribunale responsabile. La Camera alta (Wolesi Girga), – continua il documento – tuttavia, tiene conto dei diritti dellimputato, come il diritto ad avere un avvocato difensore, il diritto allappello e altri diritti legali. In questo senso la conferma della sentenza capitale, nella delibera pubblicata recentemente e proveniente dalla Camera alta è stata un errore tecnico. Ora il prossimo obiettivo è la liberazione di Sayed, il quale può ricorrere alla Corte dAppello sia contro la sentenza sia contro la condanna a morte, e successivamente andare alla Corte Suprema. In caso di sconfitta, può rivolgere un appello per ottenere la grazia direttamente al presidente Hamid Karzai, che è stato inondato da mail, messaggi di protesta e appelli della stampa internazionale e di esponenti del Parlamento Europeo. La decisione del Senato afghano di ritirare la conferma della condanna a morte inflitta dal tribunale islamico al giovane giornalista Sayed e un importante risultato. Occorre, adesso un ulteriore impegno di tutti per scongiurare definitivamente lesecuzione di un innocente,ha dichiarato Antonio Tajani, presidente degli eurodeputati di Forza Italia, sceso in prima linea per scongiurare la condanna inflitta a Sayed.
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