Lo scenario che si prospetta in questo inizio di campagna elettorale rischia di far diventare la Casa delle Libertàcome la coalizione che appena poche settimane fa è caduta al Senato.
La vera Cdl è composta dai quattro partiti fondatori Fi, An, Udc e Lega. La coalizione così organizzata può tranquillamente andare alle elezioni facendo meno di altri piccoli partiti. Proprio il tenere alla larga quei piccolissimi e minuscoli soggetti politici può essere un beneficio, mentre cercare in tutti i modi di fare una coalizione larga per vincere le elezioni potrebbe rivelarsi un arma a doppio taglio. Già i cittadini dovranno subirsi le solite facce, che oramai stanno facendo il bello e il cattivo tempo per assicurarsi un posto al sole, nonché lingresso nel centrodestra (o meglio “il ritorno”) dei responsabili della caduta del Governo Prodi. Ciò può nuocere allimmagine della Cdl poiché è chiaro che altri partiti minori, in futuro, potrebbero dare fastidio allazione di Governo con pretese che vanno al di fuori del programma elettorale. Anche se si sottoscrive un programma sappiamo benissimo che esso non ha nessun valore quando la maggioranza rischia di cadere, a quel punto tutto viene concesso pur di mantenere in piedi la legislatura. Secondo i sondaggi del centrodestra, la coalizione avrebbe unampiaforbice di percentuale a proprio favore. Ciò non vuol dire che le difficoltà non si possano incontrare avendo, allinterno della coalizione, soggetti politici pronti a ricattare il Governo secondo i loro interessi.