Ci aveva provato in tutti i modi Silvio Berlusconi ma non è riuscito a convincere, almeno per ora, Pierferdinando Casini, con lUdc, a correre con il Ppl nelle prossime elezioni.
Il Cavaliere aveva parlato di un sacrificio momentaneo che consisteva nellabbandonare il simbolo del partito centrista per confluire nella lista unica. Berlusconi ha sottolineato limportanza di questa alleanza poiché la soglia di voto prevista per lUdc sarebbe minima: Vorremmo che, essendo tutti uniti in un unico gruppo parlamentare, quello che scriviamo e promettiamo nel nostro programma sia mantenuto. A Casini dico “vieni con noi”, facciamo un gruppo unitario in Parlamento, perché solo così possiamo essere credibili di fronte agli elettori. L”Udc sta decidendo con rischi enormi perché i cittadini si domanderanno se il voto è sprecato. Il Pdl ha ampi margini senza l”Udc, ancora del 10-12%. Ma la direzione dellUdc ha deciso di mantenere il proprio simbolo e di voler candidare Casini a presidente del Consiglio per le elezioni del prossimo 13 e 14 aprile. Il leaderdello scudocrociatoha accolto con gioia la notizia: Ne sono onorato e scioglierò presto le mie riserve. Di questo vorrò parlare ancora, nelle prossime ore, con Berlusconi. Qualche ora di riflessione in più non toglierà nulla all”efficacia della nostra campagna elettorale, che comunque vi invito ad iniziare subito nelle periferie del Paese, ma renderà ancora più chiaro la responsabilità di tutti e di ciascuno per questa lacerazione. A tale questione è strettamente correlata anche la vicenda del voto in Sicilia: se Raffaele Lombardo otterrà l”appoggio di Berlusconi potrebbe riportare con sé nel centrodestra anche Salvatore Cuffaro, indebolendo Casini; altrimenti sarà quest”ultimo ad uscire fortemente rafforzato.