Agony and ecstasy.
Si apre così una dettagliata inchiesta sullItalia pubblicata da Newsweek, il più autorevole magazine statunitense ed internazionale.
Ampio spazio al dramma munnezza di Napoli, agli irrisolti problemi urbanistico-ambientali di Venezia, al debito pubblico galoppante, allo sviluppo economico bloccato, alle pesanti ingerenze del Vaticano nello Stato, alle indefinite prospettive politiche del dopo-Prodi e del Veltronismo, al probabile successo della ricandidatura a premier di Berlusconi, definito senza mezzi termini tycoon-showman, miliardario-uomo di spettacolo ..ed è quanto dire per una cultura come quella statunitense che ha sempre avuto un benevolo occhio di riguardo verso i self-made-man, gli uomini che si sono fatti da soli!
Come è possibile si chiede Newsweek che un Paese così delizioso si sia ridotto in tali disastrate condizioni politiche ed economiche?.
Insomma, è un quadro niente affatto esaltante (volendo essere eufemistici!) quello offerto dalla prestigiosa rivista americana. Eppure è questa, e non altra, limmagine che, già da un bel po di tempo, si ha dellItalia allestero.
Unimmagine inutile ed ipocrita negarlo assai vicina alla realtà. A poco o nulla vale ancora citare le nostrane, immense e per certi versi uniche bellezze naturalistico-ambientali ed artistico-culturali. LItalia, ex quinta potenza economica mondiale, è scivolata lentamente a livelli assai prossimi ai Paesi in via di sviluppo, venendo surclassata in toto in Europa perfino da nazioni come
Per spiegare questa involuzione italiana larticolo di Newsweek tira in ballo, tra laltro, il dolce vita factor, cioè quella peculiare tendenza degli italiani a godersi la vita nonostante i problemi che li sovrastano; una tendenza che mette in luce lantico mix di leggerezza, superficialità ed individualismo reso celebre fin dal Rinascimento con ladagio mediceo: Chi vuol essere lieto sia, del diman non vè certezza!.
E” eccessivo affermare ciò? Crediamo che un fardello perenne di evasione fiscale (quantificata in circa cento miliardi di vecchie lire) ed una diffusissima economia in nero, specie nel Mezzogio rno, dovrebbero essere elementi più che eloquenti in merito.
Tuttavia alla stampa ed allopinione pubblica estere mancano ulteriori parametri di valutazione.
Litaliano non si limita a fregarsene e godere, per quanto oggi il godere sia abbastanza limitato da stipendi, salari e pensioni ridotte allosso .anche se ci sono sempre i prestiti bancari e a volte il ricorso agli usurai. No, litaliano medio manifesta una caratteristica che trova massima espressione nella definizione partenopea del chiagne e fotte.
La lamentela pubblica è un leit motiv costante ed è quasi sempre diretta a quel potere che gli stessi lamentatori hanno provveduto ad insediare col voto democratico appena qualche anno o qualche mese prima. Un recente saggio-pamphlet del caustico e provocatorio ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga sintitola non a caso: Italiani sono gli altri.
Ogni italiano, insomma, giudica ferocemente i suoi connazionali, potenti o comuni mortali, sentendosi come uno spettatore esterno, un extraterrestre disceso da poco da unastronave proveniente da Marte. E accaduto in molti momenti topici del Paese: dal Mussolini prima osannato negli anni del consenso e poi appeso cadavere a testa in giù, ai politici di Tangentopoli prima adulati, supervotati e sfruttati e poi sputacchiati e reietti.
E un ipocrisia farisea etno-antropologica, quella italiana, che deve moltissimo alla cultura clericale che pervade storicamente lo spirito ed i comportamenti nostrani. Tanto che qualcuno, per spiegare il nostro divario culturale e sociale rispetto a quellEuropa più avanzata, osservò giustamente che lItalia ha subìto
Mosaico complesso, quindi, lesprit italienne. Si cerca e si insegue lUomo della provvidenza per poterlo poi trasformare in capro espiatorio delle nefandezze individual-collettive; ci si inchina pubblicamente alla solidarietà, alla morale e ai dogmi cattolici (e si biasima fortemente chi non lo fa) e ci si comporta poi privatamente da egoisti e spregiudicati libertini. Si criticano con sussiego gli eccessi di consumi superflui e poi si corre ad acquistare lultimo modello di telefonino cellulare. E via di questo passo.
Agony and ecstasy.