Sarà Election Day. Berlusconi e Veltroni da Vespa

di Antonio Taglialatela

election dayROMA. E’ deciso: il 13 e 14 aprile sarà “Election Day”, con l’accorpamento di politiche e amministrative. Il decreto sarà approvato giovedì prossimo in Consiglio dei ministri, come annunciato dal dimissionario premier Romano Prodi.

Una scelta che apre il primo argomento di scontro nell’ormai già avviata campagna elettorale. Dal centrodestra, infatti, Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, partito già dichiaratosi contrario nei giorni scorsi all’election day, accusa il Pd di “prova di forza” e del tentativo di “creare confusione fra i cittadini e determinare un voto irregolare, con la scusa di aver accorpato le elezioni per far risparmiare soldi agli italiani”. Per Gianfranco Fini (An) sarà “un’ordalia elettorale”.

13 le province che andranno alle urne, tra cui quella di Roma, e 539 comuni, tra cui 9 capoluoghi. Ma la lista potrebbe allargarsi se alcuni sindaci, presidenti di provincia e regione decidessero di candidarsi e, quindi, dimettersi dalle cariche con cui governano i rispettivi enti. In Friuli Venezia Giulia, infatti, si è dimesso Riccardo Illy e pertanto le regionali nella regione del nord-est rientreranno nell’election day. In Veneto si voterà nei comuni di Treviso e Vicenza; in Lombardia a Brescia e Sondrio; in Piemonte ad Ivrea; in Toscana per la provincia di Massa Carrara e i comuni di Pisa, Massa e Viareggio; nel Lazio per la provincia di Roma e il comune di Nettuno, sciolto per infiltrazioni della criminalità; in Abruzzo a Pescara; nelle Marche il comune di Falconara, commissariato per dissesto finanziario; in Puglia per la provincia di Foggia e i comuni di Gallipoli e Tricase. In Sicilia, invece, dove Totò Cuffaro si è dimesso dalla carica di governatore, si voterà il 20 aprile, mentre le amministrative (al voto in 7 province su 9 e in 120 comuni, tra cui Messina, commissariata) si terranno l’8 giugno. In Val d’Aosta, regione autonoma che non rientra nell’election day, il voto è previsto per il 25 maggio.

Sul fronte delle alleanze, Forza Italia, stando alle dichiarazioni rilasciate in giornata da alcuni suoi esponenti, smentisce l’ipotesi di correre da sola, quindi non seguirà l’esempio del Pd di Veltroni. Intanto, Silvio Berlusconi stamani ha incontrato a Palazzo Grazioli l’ex ministro Clemente Mastella, per un eventuale accordo che favorirebbe l’ingresso dell’Udeur nel centrodestra. Accordo che non fa molto piacere alla Lega, come ieri ha lasciato intendere Roberto Castelli durante la puntata di Ballarò. Da Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo si dice “interessato” al programma del Pd, così come il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che, al momento, fa sapere che il suo partito si presenterà da solo alle elezioni, ma non è escluso un accordo con i veltroniani.

E, nel frattempo, la sfida elettorale si prepara a sbarcare in tv: la prossima settimana Silvio Berlusconi e Walter Veltroni saranno ospiti di Bruno Vespa a Porta a Porta: il primo parteciperà alla trasmissione martedì 12 febbraio, il segretario del Pd mercoledì 13. Entrambi saranno intervistati da quattro giornalisti.

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