Super Tuesday: pari Obama-Hillary, McCain vola

di Redazione

McCain, Obama, ClintonUSA. Il “supertuesday” si è concluso con un pari tra i candidati democratici Barack Obama e Hillary Clinton e la consacrazione del repubblicano John McCain come favorito alla Casa Bianca per il suo partito.

Obama ha vinto in 13 stati (Alabama, Alaska, Colorado, Connecticut, Delaware, Georgia, Idaho, Illinois, Kansas, Minnesota, Missouri, North Dakota, Utah) mentre Hillary in 8, tra cui però i “big” California e New York, oltre aD Arkansas, Arizona, Massachussets, New Jersey, Oklahoma, Tennessee. Significativa per l’ex first lady la vittoria in Massachussets, nonostante l’appoggio dato ad Obama dalla famiglia Kennedy e dall’ex candidato alla presidenza John Kerry.

“C’è una cosa che sappiamo indipendentemente dal risultato di oggi: è arrivato il nostro tempo”, ha detto Obama al termine della 17 ore di voto in 24 stati. “Il nostro movimento è reale, – ha aggiunto – il cambiamento sta arrivando in America”. Vigoroso anche il commento di Hillary: Questa è la notte dell’America. Stasera stiamo ascoltando la voce della gente d”America: persone di tutte le età, di tutte le razze, di tutte le fedi e dei diversi modi di vivere”.

La conta dei delegati, che al congresso dei Democratici, in programma dal 25 al 28 agosto a Denver (Colorado), sceglieranno candidato presidente, vede la Clinton staccata di poco dal senatore afroamericano. Mancano, tuttavia, altre consultazioni primarie per la prossima settimana, in Louisiana, Virginia Maryland e Distretto di Columbia, e il 4 marzo in Texas e Ohio. La gara tra i due, quindi, è ancora tutta giocare, anche se i sondaggi danno in lieve vantaggio Hillary.

Per quanto riguarda i Repubblicani, come dicevamo, John McCain al momento è il favorito per l’investitura ufficiale alla convention repubblicana (dal 1 al 4 settembre a Minneapolis in Minnesota) per rappresentare il suo partito alle presidenziali del 4 novembre. Il veterano del Vietnam ha preso 9 stati: la “sua” Arizona, California, Connecticut, Delaware, Illinois, Missouri, New Jersey, New York, Oklahoma. 6 stati per il rivale Mitt Romney (Colorado, Minnesota, Montana, North Dakota, Massachusetts, Utah) e 5 per Mike Huckabee (Alabama, Arkansas, Georgia, Tennessee, West Virginia). “Abbiamo ancora una strada da percorrere, ma siamo molto più vicini alla vittoria per la quale abbiamo lavorato duramente”, ha detto McCaine a Scottsdale, in Arizona. Ma Romney, ex governatore del Massachusetts, non si arrende: “Una cosa deve essere chiara: questa campagna andrà avanti. Non è finita stanotte, proseguiremo la nostra battaglia”. A Romney brucia soprattutto l’aver perso in alcuni stati del sud, dove ha investito molti soldi e dove invece ha avuto la meglio Huckabee, il quale ha ottenuto i voti dei sostenitori di McCain. Un accordo che ha fatto andare su tutte le furie il candidato mormone e che forse fa prospettare un “ticket” repubblicano che, in caso di vittoria dei Repubblicani, vedrebbe McCain presidente e Huckabee suo vice. Con l’ex governatore dell’Arkansas McCain potrebbe portare a sé i preziosi voti degli evangelici.

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