TRENTOLA DUCENTA. Lo spazio della Biblioteca Comunale del Comune di Trentola Ducenta non bastava a contenere il gran numero di persone raccoltesi allinvito dellassociazione Arcobaleno per trovare un accordo di programma sul futuro del sodalizio.
La crisi aperta ufficialmente da Vittorio Savino, presidente dellassociazione, il 31 gennaio scorso, con una breve lettera con la quale il medico trentolese rassegnava le proprie dimissioni, aveva margini molto chiari. Savino, ma in pratica lintero direttivo dellassociazione, diretta emanazione di quella coalizione che a fine maggio 2007 aveva portato proprio lArcobaleno a vincere le elezioni comunali in città, denunciavano il completo distacco dei partiti dallidea iniziale e la mancata partecipazione delle varie componenti dellArcobaleno alla vita politica della nuova amministrazione. Denunce precise, senza né venature di sbiadita politica, né scuse per coprire altre intenzioni, ma critiche chiare e precise. LAssemblea, circa duecento i partecipanti accorsi, nonostante una serie di disguidi che hanno visto i manifesti di convocazione fermi allufficio affissioni e mai pubblicizzati, ha comunque dovuto registrare la piena disponibilità del sindaco Nicola Pagano e dellintera giunta, nonché della parte del consiglio comunale che fa capo alla maggioranza, nel dare piene garanzie allassociazione. Impegni, quindi, da parte di sindaco ed assessori al fitto di un locale per lArcobaleno, disponibilità immediata affinché un rappresentante dellassociazione partecipi alle riunioni di maggioranza politica e studio immediato per la creazione di commissioni e consulte alle quali far partecipare, così come richiesto dallo stesso Savino, sia componenti dellArcobaleno che componenti delle minoranze espresse in città. Inutile dire che la mattinata è servita a dare nuovo slancio allArcobaleno, che comunque ha dimostrato di essere in grado di avere un confronto di verifica chiaro al proprio interno, sentendo anche lopinione dei cittadini che hanno da tempo aderito alliniziativa politica. Una verifica nel corso della quale si è parlato, senza mezzi termini, né peli sulla lingua, anche dei problemi cogenti dellamministrazione: cimitero, viabilità, rifiuti urbani, scuola, buchi di bilancio di vecchia eredità, difficoltà e sogni nel cassetto. Un incontro che almeno, stando alle indicazioni emerse, si andrà a riproporre periodicamente, proprio per dare un segno concreto di amministrazione partecipata. Vittorio Savino, quindi, torna indietro e ritira le proprie dimissioni, mentre Nicola Pagano, di comune accordo con la sua squadra di governo, ricuce quello strappo che probabilmente si era creato con la propria base elettorale. Si resta ora in attesa dei fatti, che, viste le promesse, dovrebbero essere partecipati.