AVERSA. La Fials dice no a decisioni unilaterali del direttore generale che avrebbe autorizzato lassunzione di nuove figure professionali di cui lAsl Ce2 forse avrebbe bisogno, bocciando quella di altre figure professionali di cui sicuramente lazienda sanitaria non solo ha necessità ma che certamente avrebbero giovato allimmagine e alle casse e da il via a ricorsi di autotutela.
La ragione di questa decisione – spiega Salvatore Stabile, segretario provinciale e vice segretario nazionale del sindacato più rappresentato e rappresentativo dellAsl Ce2 – va ricercata nel comportamento della direzione generale che mentre da un lato afferma la necessità del rispetto delle regole dallaltro non sembra intenzionata a seguirle. In particolare continua Stabile – come sindacato ci riferiamo allassunzione, sia pure effettuata con listituto del comando o del trasferimento, di figure professionali di cui lazienda, a nostro parere, non aveva bisogno, quali sono un amministrativo ed un ingegnere, e al congelamento, in pratica alla revoca, della delibera di assunzione di due elementi essenziali per lentrata in funzione del servizio emotrasfusionale per il quale, tra laltro, è già stato assunto il responsabile. Quella delibera ricorda il segretario provinciale della Fials – era stata fatta dal precedente direttore generale per dare un servizio necessario al territorio di riferimento dellAsl, ma è stata congelata dal nuovo direttore senza che siano stati consultati minimamente i sindacati e senza una valutazione programmatica preventiva delle necessità assistenziali del territorio, da effettuare, come per legge, con tutti i sindacati. Scelte che la Fials ha contestato in un comunicato ufficiale emesso dai vertici locali, provinciali e nazionali del sindacato, riunitisi in assemblea mercoledì. Ci auguriamo che la nostra presa di posizione – conclude Stabile – induca la direzione generale a cambiare il modo di gestire, mostrando coerenza con quanto sostiene. Non si possono incontrare i sindacati solo per presentarsi ufficialmente a chi rappresenta i lavoratori per poi lasciarli fuori da decisioni che li coinvolgono direttamente.