I Nas chiudono sale operatorie del “Moscati”

di Antonio Arduino

le_infiltrazioni_del_complesso_operatorioAVERSA. Dopo Striscia la Notizia al San Giuseppe Moscati arrivano i Nas. Il blitz dei carabinieri del nucleo antisofisticazione, che sarebbe avvenuto nella mattinata di lunedì per concludersi nel tardo pomeriggio, …

…con la consegna alla direttrice sanitaria del nosocomio di una dettagliata relazione dei rilievi effettuati, sarebbe scattato a seguito di un esposto in cui si segnalavano le scarse condizioni igieniche del complesso operatorio posto al primo piano dell’ospedale. Tra le carenze, verificate dai carabinieri che avrebbero eseguito anche il rilevo fotografico degli ambienti, vi sarebbero la presenza di infiltrazioni d’acqua in due delle tre sale operatorie, la trasformazione di servizi igienici in deposito di materiali, la presenza di fili elettrici volanti. “Anomalie” che non troverebbero rispondenza in quelle che sono le caratteristiche strutturali degli ambienti dedicati all’attività operatoria fissate dalla normativa regolante la materia. Di conseguenza le due sale – i bagni della sala operatoriaconsiderate al momento inadatte allo scopo cui sono destinate – sarebbero state chiuse all’attività operatoria, destinando la terza alle urgenze indifferibili, in attesa di una soluzione definitiva del problema igienico-strutturale che, in realtà, era già stato segnalato, senza successo, più volte anche dagli addetti ai lavori. Intanto martedì mattina il complesso operatorio è stato oggetto di una seconda ispezione, realizzata dai tecnici dell’ufficio prevenzione dell’Asl Ce2 e dal direttore sanitario dell’azienda Bruno Di Benedetto, cui spetterà il compito di valutare come superare l’empasse. Impossibile indicare tempi per la soluzione che per essere definitiva richiederebbe la realizzazione di un nuovo complesso operatorio. Cosa, in realtà, più volte ventilata anche dai vertici dell’Asl. Nell’attesa si potrebbe rimediare da subito, usando le sale operatorie realizzate nella nuova divisione di ostetricia e ginecologia, al momento inutilizzabili perché ancora prive delle strumentazioni necessarie a renderle funzionati. Aspettando la conclusione della gara d’acquisto bandita per attrezzarle, per un uso immediato basterebbe arredale trasferendovi le strumentazioni del complesso operatorio “anomalo” e il gioco sarebbe fatto. Permettendo la ristrutturazione totale del complesso senza imporre stop all’attività chirurgica ordinaria.

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