La “Ciaramella story” del consigliere Cecere

di Redazione

Amedeo CecereAVERSA. Commento del consigliere comunale del Psi, Amedeo Cecere, sulla chiusura della crisi politica aversana con la nomina della giunta Ciaramella-bis.

La presentazione giovedì sera della Giunta Ciaramella-bis probabilmente rappresenta l’ultima scena del primo tempo di un film iniziato subito dopo le lezioni. Affermo che siamo solo alla fine del primo tempo del film,considerando quando e come è cominciata la crisi politica della maggioranza Ciaramella; valutando come essa si è dipanata nel tempo ed analizzando soprattutto le cause che sembrano esserne a fondamento. E poiché queste,nel momento in cui parliamo,appaiono sostanzialmente irrisolte; è facile ipotizzare che saranno girate molte altre scene del film “crisi del centrodestra aversano” e che quindi probabilmente assisteremo alla presentazione di una giunta Ciaramella-ter e forse –quater.

L’ipotesi è suffragata ampiamente da un’attenta lettura delle dichiarazioni ufficiali dei vari protagonisti della crisi e dei documenti via via pubblicati, a partire dal dopo elezioni fino agli ultimi giorni. La ridda delle dichiarazioni inizia già alla fine di giugno,quando – dopo più di un mese dalle elezioni,dopo una serie di riunioni interpartitiche – il neo rieletto Ciaramella è costretto ad ammonire i suoi invitandoli a fornire “i nomi dei loro rappresentanti che andranno a formare l’esecutivo, perché ci sono dei tempi tecnici da rispettare in vista della seduta del primo consiglio comunale, prevista per lunedì 9 luglio….”.

Il ritardo nel fare i nomi degli assessori dimostra che già la nascita della prima giunta Ciaramella è stato a seguito di un parto lungo e difficile. Ma se la nascita è stata travagliata non da meno sono stati i primi passi della neo-eletta maggioranza. Appena infatti,superata la fase della composizione della giunta, Ciaramella si trova subito di fronte al primo contenzioso: la questione dell’attribuzione delle cosiddette deleghe “minori” per le quali cominciano a circolare nomi,cognomi e deleghe conferite.

La polemica piglia tanto piede che in piena estate il Sindaco è costretto al primo chiarimento : “…intervengo in prima persona per chiarire la vicenda….. A giugno, dopo le elezioni e prima del varo della giunta ho firmato un documento con i responsabili dei partiti nel quale c’era scritto che non avrei dato le deleghe ai consiglieri. Per questo motivo le deleghe agli assessori sono più ‘corpose’, ma ciò non prescinde dal fatto che ogni singolo assessore possa trovare collaborazione all’interno del proprio partito o della propria lista civica”. E poiché alcuni consiglieri eletti nel centrosinistra vanno ad infoltire le fila del centrodestra, il Sindaco è costretto successivamente ad integrare la precedente dichiarazione affermando: “Con quanti hanno deciso di aderire alla maggioranza di centrodestra che ha vinto la tornata amministrativa del 28 e 29 maggio scorso sono stato chiaro: per i prossimi due anni non vi potranno essere prospettive di coinvolgimento diretto nell’esecutivo da me guidato”.

Ma la questione delle deleghe “minori” nasconde probabilmente ben altri problemi tant’è che alla fine di agosto,Ciaramella,nel tentativo di buttare acqua sul fuoco, dichiara: “In questa estate trascorsa ad Aversa sia per me che per Sagliocco abbiamo lavorato insieme e ci siamo chiariti…. Da persone intelligenti quali entrambi siamo, abbiamo capito che bisogna operare insieme e anche per eventuali sviluppi politici sia personali che del nostro partito c’è bisogno di unità”. Ma a settembre i motivi di crisi si risvegliano e si esplicitano anche al di fuori dei vertici di Fi: a tale proposito leggiamo una dichiarazione di Carlo Amoroso di quei giorni: “Vogliamo ricordare al sindaco il documento firmato prima delle elezioni che garantiva presidenze di commissioni e deleghe solo ai consiglieri eletti in appoggio alla sua candidatura a sindaco di Aversa”.E concludeva : “…Inoltre, con la mia elezione e quella degli altri colleghi, abbiamo garantito oltre settemila preferenze al partito”. A buon intenditor poche parole.

Dopodichè siamo al seconda tappa della crisi: la questione della nomina del City Manager, nomina per la quale il sindaco identifica il rag. Isidoro Orabona. Ma questa ipotizzata designazione provoca una levata di scudi all’interno della maggioranza di centrodestra così forte che il sindaco è costretto a cambiare strada,puntando sulla creazione dello staff del sindaco e mettendo da parte definitivamente la scelta del direttore generale. Arriviamo, quindi, alla terza tappa della crisi, che è la vera levatrice della crisi dei rapporti tra Ciaramella ed il suo Partito e tra i partiti della maggioranza: la complessa e ancora oscura dell’area ex Texas. I giochi sono aperti dagli assessori al commercio, Luciano Luciano, e all’urbanistica, Isidoro Orabona, entrambi di Forza Italia, che in data il 15.09.07 rassegnano le dimissioni nelle mani del segretario cittadino azzurro Nicola Golia; contestando un provvedimento, ritenuto “illegittimo”, approvato dal dirigente dell’area tecnica ingegner Gennaro Pitocchi, che ha determinato il passaggio dell’area ex Texas da opificio industriale a zona commerciale ; provvedimento che taglierebbe le gambe al commercio locale. A Fi si associano tutti i partiti della maggioranza che chiedono al sindaco Domenico Ciaramella la testa dell’ingegnere.

Sulla vicenda il Sindaco dichiarerà successivamente: “Ancora una volta, sulla vicenda del futuro dell’area Texas sono stato bypassato, non tenuto al corrente da Pitocchi”. “Sono rimasto basito, perchè lo stesso Pitocchi, tre mesi prima, aveva respinto la richiesta, tant’è vero che la società interessata ha posto in essere anche un ricorso al Tar, per difenderci dal quale la giunta, da me presieduta, ha affidato un incarico ad un avvocato esterno. Invece, poche settimane dopo, vedo che il dirigente è andato avanti lo stesso, senza consultare né il sottoscritto né gli assessori, così come aveva già fatto due anni fa. La mia giunta è rimasta completamente all’oscuro di tutto”.

Ma Forza Italia insiste: in un documento politico sottoscritto dal coordinamento cittadino, dall’intero gruppo consiliare, dagli assessori Isidoro Orabona e Luciano Luciano, si legge: “Il provvedimento di assenso alla realizzazione di manufatti destinati a ipermercato nell’area Texas è illegittimo perché contrario alle previsioni del Piano Regolatore Generale e, pertanto, va annullato”. “Forza Italia si assume e si assumerà le responsabilità politiche e amministrative di tutte le decisioni, linee e indirizzi ai quali sarà chiamata a partecipare, prendendo le opportune distanze da atti, condotte o scelte che non rispondano ad una tale corretta logica di coalizione”. E conclude: “Dovrebbe essere, infine, superfluo sottolineare che al sindaco, responsabile dell’amministrazione, spetta ogni iniziativa di controllo e di attuazione che non può essere di certo delegata, e che mai lo è stata, a una formazione politica”.

Di fronte a questa netta presa di posizione del suo partito, il Sindaco entra in una fase di raffreddamento dei rapporti coni vertici del suo partito:in una dichiarazione di Ciaramella di quei giorni si legge :In un successivo vertice di “Ribadisco che tra me e la dirigenza di Forza Italia, e non il gruppo consiliare o il direttivo cittadino, c’è qualche problema. Anzi, qualcosa più del qualche”. Poi iniziano illazioni circa il passaggio di Ciaramella ad altro partito ed allora Lui chiarisce: “Si tratta di notizie fatte trapelare ad arte da chi vorrebbe che io togliessi il disturbo, ma io sono e resto di Forza Italia”.

Quindi inizia una fase di tregua che però dura qualche giorno, infatti di lì a poco ci sarà il ritiro dalla giunta dei due assessori azzurri, Luciano Luciano e Isidoro Orabona, con tanto di dichiarazione di appoggio esterno da parte dei berlusconiani e successiva richiesta di azzeramento della giunta. Da questo momento entrano in scena anche gli altri partiti. A questo punto entrano in campo anche glia altri partiti del centrodestra ; il segretario cittadino dell’Udc, Cesario Liguori, dichiara: “Credo che sia giusto che il sindaco Ciaramella ascolti i partiti singolarmente….per consentire alle forze politiche di illustrare al meglio le posizioni. Posizioni che, nel nostro caso, come per gli altri partiti della coalizione eccetto Fi, sono chiare, chiarissime: abbiamo chiesto un chiarimento per meglio poter amministrare ma confermiamo la nostra contrarietà a qualsiasi azzeramento dell’esecutivo”. Una posizione, quest’ultima, ribadita anche da An che con il capogruppo consiliare precisa che “non si può azzerare un esecutivo che non è mai stato messo in grado di lavorare proprio per la mancanza di equilibri in casa azzurra. Nata a fine giugno scorso, la giunta Ciaramella, dopo la pausa estiva, ha subito un ritardo nella sua azione proprio perché gli assessori di Fi erano sul piede di guerra”.

Capito che con le posizioni di An ed Udc la situazione per Lui diventa pericolosa, Ciaramella inizia a fare il pompiere e a cercare di rimettere insieme i cocci della sua frantumata maggioranza: leggiamo una sua prima dichiarazione delle fase in cui inizia a mediare: “Sia ben chiaro: qualora dovesse mancare anche uno solo dei partiti che hanno dato vita alla coalizione di centrodestra e che ha preso parte alla mia elezione considererò conclusa questa esperienza amministrativa”. Ed in altra dichiarazione afferma : “Lo dico senza mezzi termini: se non ci saranno tutte le forze della coalizione significa che dovremo tornare a casa e ridare la parola agli aversani”.

Alla fine di gennaio iniziano una serie di incontri bilaterali tra sindaco e partiti ed una serie di riunioni interpartitiche in cui si delineano due posizioni: da un lato Forza Italia insiste per l’azzeramento della giunta, dall’altro Udc, An e Gruppo delle Libertà chiedono che si passi attraverso una verifica dell’attività di giunta; atteso che la giunta “non è mai stata in grado di operare proprio per le divisioni interne al partito di maggioranza relativa”. Ma mentre si riallacciano i fili di un dialogo entra in scena la crisi dello scioglimento del Consiglio di amministrazione GeoEco e relativo rinnovo; crisi che mette ulteriormente in evidenza le “diversità di vedute” all’interno di Forza Italia. Ciaramella dichiara : “….Il nuovo Cda della GeoEco non si è sciolto per qualche particolare motivo. Io stesso avevo chiesto un esame attento dei requisiti dei due consiglieri ed in questo senso era in programma un’assemblea …che aveva all’ordine del giorno anche l’elezione del nuovo cda …….saremo ancora una volta di fronte ad un accordo tra sindaci e non tra partiti, visto che siamo noi sindaci ad essere impegnati in prima persona. Dovrebbe esserci la stessa maggioranza dell’altra volta con l’eccezione di Santa Maria Capua Vetere”.

In quei giorni invece, il consigliere regionale Giuseppe Sagliocco dichiara: “….comune di Aversa e GeoEco hanno una sola cosa in comune, che li collega: il metodo che si utilizza……Tra me e Mimmo …….manca….una condivisione sul metodo. C’è chi pensa che i partiti creino delle interferenze inopportune, mentre io credo che spesso i partiti agevolino il compito di chi amministra”. La crisi quindi si aggroviglia e la soluzione si allontana tant’è che il sindaco dichiara: “Bisogna uscire dalla crisi. Stiamo esagerando nel protrarla nel tempo. Negli interpartitici che si susseguiranno capiremo se esistono le premesse per andare avanti in questa consiliatura o rimanere definitivamente nella crisi. Se le forze politiche della coalizione non dovessero trovare un accordo unitario, credo che mi rimarrebbe da percorrere una sola strada che tenga conto anche dei doveri che abbiamo nei confronti dell’elettorato: dare vita ad un esecutivo fatto di tecnici”. Appare quindi sulla stampa un comunicato a firma delle forze di maggioranza, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Gruppo della Libertà, Udc, Popolari Normanni e Nuovo Psi che afferma: “Il senso di responsabilità delle forze della coalizione e la necessità di rimarcare una significativa discontinuità per l’auspicato rilancio amministrativo, hanno determinato l’unanime condivisione di affidare al sindaco Ciaramella la responsabilità di varare una rappresentativa giunta tecnica”.

Ma il gruppo consiliare di An non ci sta: esso non vuole assolutamente la giunta tecnica, anche se il capogruppo Michele Galluccio, in puro stile politichese, annuncia: “Valuteremo il lavoro svolto dal sindaco, valuteremo la giunta sui fatti concreti”. E non ci sta nemmeno l’Udc che corregge in qualche modo la posizione espressa dalla sua delegazione nel citato documento interpartitico in cui si è proposto la giunta tecnica, infatti Liguori dichiara: “…le indicazioni di principio concordate con i partiti sulla cosiddetta giunta tecnica risultano disattese. Proprio noi dell’Udc che avevamo spinto verso questa soluzione, ritenendola l’unica di riportare serenità nella coalizione, dobbiamo prendere atto che Ciaramella ha deluso in un colpo solo i partiti, i consiglieri e gli elettori. I partiti gli avevano accordato fiducia piena, facendo un passo indietro, pur di assicurare alla città un governo qualificato ed efficiente accettando il principio della discontinuità totale dell’organigramma e che i nuovi assessori non dovessero essere riconducibili a personale politico espressione diretta delle liste che avevano concorso alle ultime elezioni. I consiglieri, quelli che si erano dimessi per assumere l’incarico di assessore, nel rispetto delle decisioni dei partiti, hanno sacrificato il consenso ottenuto, rimettendo l’incarico ed uscendo di scena”.

A conclusione di questa ricostruzione della crisi sono obbligatorie alcune considerazioni che credo non siano di parte ma semplicemente di buon senso. Innanzitutto è necessario indicare agli aversani come sia grande l’irresponsabilità che anima il centrodestra: hanno impiegato tanto tempo e hanno consumato tante energie in una guerra tutta intestina per la leadership, con il risultato che prima hanno rallentato e poi definitivamente bloccato l’attività amministrativa in città,con tutti i problemi che i cittadini vivono quotidianamente.

Bisogna poi sottolineare alla pubblica opinione cittadina che questa lunga ed aspra lotta per la gestione del potere all’interno di Fi e della maggioranza si è svolta mentre erano in crescita costante le tonnellate di rifiuti per le strade della città, a dimostrazione dell’assoluta lontananza ed indifferenza di questo centrodestra dai problemi della città – una questione quella dei rifiuti per strada che avrebbe dovuto e dovrebbe mettere insieme tutte le energie possibili unite in uno sforzo corale programmatico ed organizzativo.

Ed inoltre una considerazione politica : coerente con le stesse motivazioni con le quali ho contestato a suo tempo la scelta di assessori-tecnici sia della giunta-Ferrara sia della giunta–Golia, esprimo – fatto salvo l’apprezzamento o per la professionalità dei nominati – un giudizio assolutamente negativo sulla scelta operata da Ciaramella di comporre una giunta Tecnica perchè nell’amministrazione politica non esistono i tecnici: ogni scelta che si compie ha uno specifico contenuto politico;quindi non esistono tecnici politicamente neutri.

E allora se ciò è vero perché mortificare chi si è candidato ed è stato eletto e perché molto votato nominato assessore? Le faccio notare,caro Sindaco che in questo modo si mortificano anche tutti gli elettori che hanno votato i suoi ex-assessori. Infine un consiglio non richiesto agli amici professionisti che hanno accettatto l’invito a far parte della giunta: cogliete la prima occasione per uscire al più presto a testa ancora alta, senza aspettare di essere sfrattati in malo modo a giusta ragione da chi si è candidato ed è stato eletto e dovrebbe oggi sedere sulle quelle poltrone. Quando il vento cambierà nessuno vi difenderà. D’altra parte sapete meglio di me che si puo’ essere utili alla propria comunità anche stando fuori dalla giunta comunale; anzi è più credibile ed è più probabile l’apprezzamento per chi prima s’impegna a livello civile e poi passa all’impegno politico.

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